I Viaggi di Graspo

Cà Lustra, alla ricerca del vitigno perduto

Cà Lustra, alla ricerca del vitigno perduto

Cà Lustra, alla ricerca del vitigno perduto

Da Faedo di Cinto Euganeo

L’accoglienza a Cà Lustra, alla ricerca del vitigno perduto

Prosegue l’azione di GRASPO, nel viaggio fra le realtà vitivinicole dei nostri territori, alla ricerca delle aziende o dei luoghi ove dei cosidetti “vitigni dimenticati”, si possono trovare tracce o meglio ancora espressioni commerciali. 

Non credo che siano molte le persone che hanno sentito parlare dei vitigni seguenti: Pedevenda, Vernazzina 1, Vernazzina 2, Pattaresca, Cavrara, Recantina, Verdise, Corbinella, Corbinona , Turchetta e Marzemina bastarda. 

Meno ancora sono quelli che queste varietà possono dire di aver avuto a disposizione, i vini da esse ottenuti, per una degustazione. 

Graspo ritiene che questa opera di conoscenza e verifica dell’origine varietale, sia fra i suoi compiti, per questo siamo arrivati a Cà lustra della famiglia Zanovello. 

L’azienda condotta da  Marco Zanovello e dalla sorella, è incastonata fra il verde e la bellezza paesaggistica, nel cuore del parco regionali sui Colli Euganei. 

Quaranta ettari di terreno 15 dei quali a bosco, uliveto e pascolo. 

Quando inseriamo sul navigatore il nome della località Faedo, immediatamente ci corre una naturale

Il campo catalogo sperimentale-didattico di Cà Lustra, illustrato da Marco

associazione con la Faedo che si trova sopra San Michele all’Adige, due luoghi molto diversi ma originale e ricca la viticoltura e l’enologia per entrambi. 

I Zanovello sono una famiglia che viene da fuori Faedo, il padre si innamora del luogo, parte di una più estesa proprietà padronale. 

Qui i terreni hanno caratteristiche geologiche molto diverse, anche a distanze relativamente brevi. 

È una viticoltura che privilegia i Moscati sia secco che dolce, il taglio Bordolese, l’Incrocio Manzoni, il Riesling Renano, ed il Serprino, nome locale del Glera. 

La viticoltura trova qui alle diverse quote l’habitat ideale per, il taglio Bordolese più in basso, alle quote più alte troviamo i bianchi già elencati. 

Tutte queste referenze sono vendute quasi a chilometro zero tanto elevata è la vocazione enoturistica di Cà Lustra Zanovello. L’accoglienza al visitatore, con i prodotti tipici locali, è una opportunità da non perdere. Quanto già detto non basta, Cà Lustra è anche fattoria didattica.

Momento di degustazione e conoscenza, del mondo di Cà Lustra, spiegato da Marco

Allo scopo sono coltivate in parcelle ben differenziate 154 varietà di vitigni diverse, divise in lotti di 25 piante per tipologia. 

Da questa ricchezza e biodiversità, Cà Lustra trae gli spunti per conservare o sperimentare nuove strade, con l’uso di varietà storiche da tempo non utilizzate. 

Uno dei problemi, frutto del cambiamento climatico, che tutto l’emisfero ha sofferto, è l’eccessiva precocità nella maturazione delle uve, caso scuola è il Merlot, reso troppo concentrato. 

Nella zona storica del taglio tra Merlot è Cabernet Sauvignon, il Bordeaux, l’uso del Cinsault, in limitata proporzione, sembra sia la soluzione. 

Cà Lustra per il suo rosso Bordolese ha iniziato, a studiare l’uso della Pattaresca con promettenti risultati. 

Buon caso di un vitigno del passato, che promette bene per il futuro.  

Per fare scelte enologiche innovative, ci dice Marco Zanovello, bisogna avere  ripetibilità di risultato per almeno 5 anni di sperimentazione. 

Ora pero degustiamo alcuni vini di Cà Lustra : il primo, un Serprino mosso che con la sua freschezza e  finezza  ci cattura, a seguire il cavallo di razza di Cà Lustra, un Moscato bianco secco, di sapidità e ricchezza aromatica fine e persistente. 

Il Manzoni bianco qui esprime appieno la sua potenzialità, cosi come la versione in blend dello stesso, insieme al 50% di Riesling. 

Un rosso che ci sorprende è un prodotto ottenuto con tre vitigni storici del territorio, la Corbinella, la Marzemina Bastarda è la Turchetta, il risultato è ottimo per piacevolezza e struttura. Insomma tante uve, sperimentazioni e molte referenze per i percorsi di degustazione l’azienda propone. 

Il Wine in Black degustazione con bicchieri scuri per affinare e potenziare la capacità mnemonico/olfattiva, le vecchie annate che si possono prenotare e degustare in un insieme di sequenze uniche, sono i punti di forza dell’offerta all’ospite. 

Una visita da programmare e sfruttare al meglio. Tante storie e notizie e soprattutto la possibilità di goderli in una natura intatta, ed in un clima di cortesia e relax ottimale.

Buon viaggio

Luigino e Aldo
via San Pietro 50, Faedo di Cinto Euganeo (PD) 35030
Telefono:
+39 0429 94128
E-mail:
info@calustra.it
https://calustra.it/


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