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Bilancio oltre le cifre del Vinitaly 2013

Spenti i riflettori sulla 47° edizione del Salone internazionale dei vini e dei distillati, è tempo di tirare le somme senza peli sulla lingua.

Un incremento del 6 per cento delle presenze totali; 10 per cento in più di operatori esteri. In aumento anche le presenze di giornalisti che passano a 2643 contro le 2494 rispetto all’edizione precedente, provenienti da 47 Paesi, 5 in più del 2012. Insomma, un Vinitaly che con questi numeri rafforza la sua posizione di leader internazionale tra le fiere del vino dedicate al business.

http://www.youtube.com/watch?v=pDE6YXI5pcs&feature=youtu.be 

Detto questo, credo sia necessario andare oltre le cifre e tentare di offrire un contributo costruttivo che guardi al futuro, partendo dai punti di debolezza. Analisi costi-benefici insoddisfacente; servizi di supporto alla fiera insufficienti; viabilità in ingresso e in uscita caotica. Molti espositori lamentano dei costi eccessivi per acquisire gli stand e i servizi correlati, a fronte di un numero esiguo di affari conclusi. Negli anni, infatti, la media dei contratti conclusi è diminuita, a fronte di un incremento di contatti, probabilmente perché i criteri di selezione dei buyer vanno ripensati, con delle azioni mirate per cogliere gli interessi specifici dei potenziali acquirenti, in modo da tagliare i tempi morti ed evitare di far perdere tempo agli uni e agli altri.

 

Inoltre, i servizi di supporto offerti dagli organizzatori di anno in anno sono scaduti, forse per tagliare le spese, non tenendo conto delle esigenze degli espositori e dei visitatori. Per finire la nota dolente della viabilità. Nei giorni di fiera l’ingresso a Verona dallo svincolo autostradale diventa impossibile, tanto defluire dopo la chiusura giornaliera. Non è più immaginabile un traffico bloccato per ore in uscita, nonostante il lavoro frenetico della polizia locale.

 

Il Vinitaly non può diventare solo una vetrina perché il settore vitivinicolo italiano con 385 mila imprese, un fatturato aggregato di 10 miliardi di euro e un export che vale 4,7 miliardi ha il diritto di pretendere sempre di più da un salone internazionale che vuole candidarsi a migliore manifestazione di settore al mondo. Del resto, un ottimo lavoro è stato fatto da Veronafiere con l’attività di incoming realizzata attraverso Vinitaly International e i suoi rappresentanti in 60 Paesi, così come l’accordo con Ice-Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane. Da sottolineare, inoltre, l’iniziativa di e-commerce VinitalyWineClub presentata alla vigilia della manifestazione, con le tappe in Russia, Usa e Hong Kong di Vinitaly International.

 

Beh! Adesso è ora di dedicarsi di più all’organizzazione interna in vista della prossima edizione.

 

                                                                                                      Piero Rotolo

                                                                                                 p.rotolo@egnews.it

 

 

 

 

 

 

 

                                                           

 


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Piero Rotolo

Direttore Responsabile vive a Castellammare del Golfo Trapani

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