Vino e Ristoranti

Benvenuti ad Arfanta, da Tullio, dove lo spiedo è di casa

Benvenuti ad Arfanta, da Tullio, dove lo spiedo è di casa

Benvenuti ad Arfanta, da Tullio, dove lo spiedo è di casa

Tagliatelle della casa con i porcini

Arfanta è un paesino, minuscola frazione del comune di Tarzo (siamo nell’Alta Marca Trevigiana, al confine con la provincia di Belluno) che non raggiunge i 300 abitanti. In compenso vanta altrettanti posti letto negli hotel, nei relais & chateaux, nei resort, nei B&B e negli alberghi-ristoranti dell’antico borgo.

La millefoglie ai frutti di bosco

Un angolo di paradiso per chi ama la tranquillità, un’oasi di verde tra le colline del Prosecco, patrimonio dell’Unesco, e tra i vigneti con pendenze vertiginose (un esempio di viticoltura davvero “eroica”), i boschi e le “rive” che caratterizzano questo territorio.  

Qui, all’ombra della chiesa parrocchiale, s’affaccia l’Hotel Ristorante “Da Tullio”, locale storico, famoso tra i buongustai per il mitico spiedo di Tullio, il re dell’antico piatto contadino. 

Negli anni Sessanta del secolo scorso per assaggiarlo si recavano ad Arfanta eserciti di buongustai non solo dal Trevigiano, ma anche dalle altre province del Veneto e perfino dal Friuli e dal Trentino. 

Le scorpacciate di Gino Bartali, Marcello Mastroianni e Cino Tortorella 

Crema di fagioli, pancetta e patate al forno

Il figlio di Tullio, Roberto che, dopo la morte di papà, continua la tradizione assieme alla sorella Nadia, racconta le visite con relative scorpacciate di alcuni personaggi famosi: Marcello Mastroianni, Gino Bartali,  Cino Tortorella, il mitico Mago Zurlì.

“Il ristorante – racconta Roberto – è il nostro orgoglio. Noi figli portiamo avanti con passione e dedizione il lavoro dei nostri genitori Anna e Tullio che dal 1958, di ritorno da Milano e carichi dell’esperienza maturata nell’ambito della ristorazione iniziarono la loro attività qui ad Arfanta prima con una modesta osteria poi, col tempo, ampliata al ristorante e all’albergo. 

Oggi noi proseguiamo nel solco della tradizione e affiancati da uno staff qualificato di collaboratori proponiamo ogni giorno piatti ricchi di gusto e di profumi. E – aggiunge Roberto – se siete fortunati potrete anche scambiare quattro chiacchiere con mamma Anna che ogni tanto fa capolino dietro lo spiedo. 

Il mitico spiedo alla trevigiana di Tullio Pilat, una ricetta esclusiva

La faraona con la salsa peverada

Roberto Pilat racconta che papà Tullio in quegli anni preparava lo spiedo davanti al fuoco del “larin” ogni giorno, dal martedì alla domenica, anche se il periodo ideale era naturalmente quello autunnale e invernale.

 E a cavallo di Ferragosto anche a mezzogiorno. Come ogni grande cuoco anche Tullio aveva i suoi piccoli segreti: la carne di prima qualità, la salatura al momento giusto, gli aromi, la legna rigorosamente di carpine bianco. «Verso la fine della cottura – racconta Roberto – papà faceva cadere sulle carni, e da qui sulla brace, qualche goccia d’olio d’oliva, delicato e non aggressivo.

 Era quel “fumetto” profumato che esalava per qualche minuto dalla brace e conferiva allo spiedo un sapore particolare che i clienti apprezzavano.”

La carne alla griglia specialità del ristorante assieme ai primi piatti 

La coscia di coniglio al forno con peperoni e verdure

Lo spiedo e la carne alla griglia sono anche oggi i piatti simbolo del Ristorante “Da Tullio”: dalle bistecche alle tagliate, dal galletto alle salsicce, dalla faraona con la salsa peverada al coniglio al forno, dagli arrosti alla selvaggina. 

Per non parlare della sopressa (confessione personale da buongustaio impenitente: mai assaggiata una sopressa così buona). 

Ma non da meno sono i primi piatti: le tagliatelle con i porcini, la pasta e fagioli con la pancetta, i tortelli con la ricotta, le insalate di pollo, le crespelle, i risotti primaverili con i bruscandoli e quelli invernali con la zucca.

 In primavera, il ristorante “Da Tullio” è famoso per il trionfo degli asparagi di Cimadolmo, per i “radici, erbette di campo e fasoi”. In autunno per i funghi, le castagne, i formaggi. 

Come dessert, infine, alcune “chicche” della casa: il salame di cioccolato, la torta di mele, la millefoglie di frutti di bosco.

Le lumache al tegamino, altra peccaminosa specialità del ristorante 

Le lumache al tegamino, una delle specialità del ristorante Da Tullio

Altra specialità peccaminosa del Ristorante “Da Tullio” sono le lumache al tegamino. “Ogni anno – spiega Roberto Pilat – quando tornavo dalle ferie mi recavo con un amico a mangiare le lumache, così ho deciso di inserirle nel nostro menù”.

 Le lumache al tegamino del ristorante di Arfanta sono un insieme di sapori piuttosto decisi, visto l’utilizzo di numerose spezie. 

Gli ingredienti vengono aggiunti al burro con cui vengono gratinate le lumache, attraverso una preparazione attenta e un dosaggio sapiente dei condimenti che negli anni il patron della cucina ha personalizzato con un tocco di creatività.

Spettacolare la veranda che si affaccia sulla valle con vista fino al Carso

La splendida terrazza del Ristorante Da Tullio tra le colline del Prosecco

Nel corso degli anni il Ristorante “Da Tullio” ha ampliato e ristrutturato le sale interne (splendido il caminetto al centro della storica sala del “larin”) ed ora può disporre di 150 posti con spettacolare terrazza-veranda che si affaccia sulla valle che sovrasta Vittorio Veneto e Conegliano e dalla quale nelle giornate limpide si intravvedono persino le montagne del Carso triestino.

Se si esagera a tavola con i festeggiamenti, il ristorante dispone di 8 stanze confortevoli e curate in ogni dettaglio, dotate di servizi privati, smart tv, cassaforte, frigobar, aria condizionata e Wi-Fi gratuito. 

La carta dei vini: 400 etichette. Prosecco in primis, ma non solo 

Roberto Pilat, il figlio del mitico Tullio, re dello spiedo

Roberto Pilat è appassionato di vini. In cantina custodisce gelosamente oltre 400 etichette.

La parte del leone logicamente – e non poteva essere altrimenti – la fanno i Prosecco Docg dell’Alta Marca Trevigiana (Andreola, Toffoli, Serena), il Verdiso, i rossi dei Colli di Conegliano e i vini del Piave e del Montello.

Ma non mancano le bollicine del Trentodoc e della Franciacorta e le grandi etichette del Friuli, del Piemonte, della Toscana e della Sicilia (i passiti in particolare).

Vini apprezzati anche dalla clientela internazionale che ha scelto Arfanta per una vacanza o un weekend nelle colline del Prosecco. 

In alto i calici. Prosit!


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