Stile e Società

Bartender of the Year: un italiano in finale

L’italiano Francesco Cione, bar manager all’Octavius del Bar Ristorante ‘Replay the Stage’ di Milano, risultato il migliore Bartender d’Italia dopo 12 mesi di estenuanti eliminatorie regionali e nazionali, è entrato in finale al concorso mondiale Diageo Reserve World Class.

La gara finale, dopo la selezione dell’élite dei Bartender in 50 Nazioni, si è svolta nella notte di sabato 5 settembre 2015 a Città del Capo, Sud Africa, in una girandola di sfide durata quattro giorni, sotto l’occhio di una giura di esperti formata dai massimi esponenti dell’arte del saper bere e della cultura del ‘cocktail esperienziale’.

“Il talento messo in luce quest’anno ha superato le nostre aspettative, che erano considerevoli. Era quasi impossibile prevedere chi sarebbero stati gli ultimi sei sfidanti perché il livello di abilità si è rivelato omogeneo tra tutti i concorrenti, eccezionalmente elevato”, ha dichiarato Spike Marchant, uno degli autorevoli giudici della finale.

I sei bartender rimasti in gara, sui 54 finalisti, tra cui l’italiano Francesco CioneFrancesco Cione, per il gran finale hanno dovuto creare un bar pop-up che rispecchiasse la loro personalità e il loro stile.

La palma della competizione mondiale è andata al giapponese Michito Kaneko, ex operaio edile, diventato bartender professionale 13 anni fa, per un’improvvisa passione dopo una degustazione di cocktail. Michito da 3 anni dedica le sue performance ad un locale tutto proprio, “The Lamp Bar”, nella regione di Nara, dove è nato.
?????????????????????????Michito Kaneko, proclamato vincitore assoluto del titolo di “Bartender of the Year 2015”, per l’esibizione nella finalissima ha creato un’installazione tappezzata di mappe e antichi forzieri e l’ha intitolata “Il barman viaggiatore”, ispirandosi al proprio nome, Michito, che significa “uomo in cammino”. E, infatti, ha trascinato i visitatori in un lungo viaggio del gusto dalla Scozia alla Francia fino al Giappone. a

Diageo Reserve World Class, elevando il bartending al rango di arte, l’arte della “mixology”, è diventato l’evento di punta del settore dei luxury spirits, dove emergono le tendenze nell’elaborazione dei cocktail nei migliori locali del mondo.

Maura Sacher


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