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Il Bardolino Chiaretto della Cantina Negrar superstar

Il Bardolino Chiaretto della Cantina Negrar superstar Ha conquistato la Gran Medaglia d'oro

Il Bardolino Chiaretto della Cantina Negrar superstar

Il presidente della Cantina Valpolicella Negrar Renzo Bighignoli

Ha conquistato la Gran Medaglia d’oro come miglior vino della categoria al Concorso internazionale Mundus Vini di Neustadt an der Weinstraße (Renania Palatinato).

Exploit del Chiaretto di Bardolino Doc Classico 2022 della Cantina Valpolicella Negrar al Summer Tasting 2023 di “Mundus Vini”, uno dei concorsi enologici più importanti e apprezzati al mondo, che si tiene ogni anno a Neustadt an der Weinstraße nella Renania Palatinato. Il vino della cantina veronese è stato insignito della Gran Medaglia d’oro e del “Best of Show Italy rosè” come miglior vino della categoria. 

“Ne siamo molto felici ha commentato Renzo Bighignoli, presidente della Cantina Valpolicella Negrar – questo importante riconoscimento ci apre nuove opportunità di mercato in una categoria potenzialmente interessante per la nostra azienda.”

In gara 4.238 vini provenienti da 36 Paesi del mondo

Eva Maria Vanajas, direttrice commerciale della Cantina Valpolicella Negrar.

All’edizione 2023 del Concorso hanno partecipato 4.238 vini provenienti da 36 Paesi del mondo.

L’Italia era presene con 1.061 etichette seguita da Spagna (790), Germania (744), Portogallo, Francia e poi Turchia, Moldavia, Repubblica Ceca, Romania, Ucraina, Cile, Argentina e Stati Uniti.

Luciano Rappo, uno dei commissari italiani del Concorso Mundus Vini

I vini sono stati giudicati da 138 commissari che hanno accordato le loro preferenze soprattutto ai vini italiani.

Nel medagliere della degustazione estiva, infatti, l’Italia figura al primo posto  con tre Gran Medaglie d’Oro, 225 Ori e 215 Argenti.

Al secondo posto troviamo la Spagna e al terzo la Germania. Seguono poi Portogallo, Francia, Georgia, Sudafrica, Austria, Romania e Repubblica Ceca.

Il Chiaretto di Bardolino Doc Classico 2022 della Cantina Valpolicella Negrar

Renzo Bighignoli con il direttore della Cantina Negrar Daniele Accordini

Il Chiardetto di Bardolino 2022 della Cantina Valpolicella Negrar è stato premiato per il colore (uno splendido color rosa non troppo carico), i profumi fragranti (fiori bianchi, ciliegia e pesca), un sapore fresco, equilibrato e piacevolissimo che ricorda le fragoline di bosco e i lamponi. 

Il vigneto dove nasce questo Chiaretto è ubicato su una collinetta tra i 50 e i 150 metri nella zona di Bardolino, lungo la sponda orientale del lago di Garda, dove i terreni morenici di origine glaciale sono di medio impasto, tendenzialmente sabbiosi e ricchi di calcare.

Le uve, selezionate a mano, hanno avuto una pigiatura soffice con eliminazione dei raspi, quindi contatto del mosto con le bucce per 24 ore, fermentato e conservato in acciaio.

La Cantina Valpolicella Negrar miglior cooperativa italiana per Weinwirtschaft

Per ben cinque volte la rivista Weinwirtschaft ha proclamato “Miglior Cooperativa Italiana” la Cantina Valpolicella Negrar, che quest’anno festeggia il 90° anniversario di attività con un fatturato record di oltre 45 milioni di euro (aumento del 4 per cento rispetto all’esercizio precedente).

Un risultato frutto di una strategia multicanale vincente, abbinata ad un livello qualitativo nel prodotto mai disatteso”, ha commentato  l’enologo Daniele Accordini, direttore generale della cooperativa vinicola di Negrar.

Una realtà da 9 milioni di bottiglie con oltre il 60% di export

La produzione totale della Cantina di Negrar oggi supera i 9 milioni di bottiglie l’anno, con vini del territorio e di altre DOC veronesi. L’export supera il 60 per cento sul totale delle vendite. I mercati di riferimento sono la Germania e i monopoli Nord europei.

“Abbiamo instaurato nuovi rapporti economici con Bielorussia, Azerbaigian, Brasile, Guatemala, Messico, Cipro, Repubblica Ceca e Romania” ha commentato al riguardo Eva Maria Vanajas, nuova direttrice commerciale della cantina.

L’azienda, depositaria di una tradizione secolare nella tecnica dell’appassimento dell’Amarone, oggi candidata a diventare Patrimonio Immateriale dell’Umanità Unesco, è proprietaria di uno dei più grandi “fruttai” d’Italia e d’Europa, che ogni anno ospita più di 30 mila quintali di uve, vendemmiate e selezionate rigorosamente a mano.

In alto i calici. Prosit! (GIUSEPPE CASAGRANDE)


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