Vino e Ristoranti

Arriva il tappo a vite per il Soave Docg

Approvata la chiusura che piace all’estero. A stabilirlo il decreto legge del 16 settembre 2013, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, relativo alle modifiche in materia di chiusura per i vini Docg.

Il tappo a vite adesso utilizzabile anche per il Soave Superiore Docg. A stabilirlo il decreto legge del 16 settembre 2013, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, relativo alle modifiche in materia di chiusura per i vini Docg.

 

Immediati gli apprezzamenti provenienti da oltre confine, dove questo tipo di chiusura è particolarmente diffuso e ricercato. “La chiusura a vite – ha sottolineato Rosemary George, master of wine e giornalista inglese –  era associata a vini economici, ma ora non più. I neozelandesi hanno segnato la strada per una percezione più seria dei vini con quella chiusura. E per un vino come il Soave può essere una opportunità prenderne l’immagine più moderna, anche in mercati dove è già ampiamente conosciuto”.

 

Le fa eco il mater of wine David Gleave, direttore di Liberty Wines, tra i principali importatori di vino nel Regno Unito, soddisfatto perché “il Consorzio del Soave ha riconosciuto come i consumatori dei mercati esteri stiano richiedendo chiusure alternative, per evitare il rischio di acquistare vini che presentano difetti di tappo”. Soddisfatto il Consorzio del Soave che da anni è impegnato nella battaglia per l’introduzione di questa modifica.

 

“Sui mercati del Nord Europa, ma sempre più spesso anche in Usa e Giappone – ha spiegato Aldo Lorenzoni, direttore del Consorzio del Soave – i consumatori richiedono che le bottiglie di vino siano chiuse con tappi a vite di nuova generazione oppure con capsule di vetro in ceramica. Non potevamo quindi non considerare i desiderata dei mercati esteri dove esportiamo oltre l’80 per cento della nostra produzione”.

 


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