Curiosità

Anche l’Asti spumante si colora di… rosa

Anche l'Asti spumante si colora di... rosa Sull'onda inarrestabile del boom delle bollicine (Prosecco, ma non solo)

Anche l’Asti spumante si colora di… rosa

l mitico patriarca Carlo Gancia (1829-1897)

Sull’onda inarrestabile del boom delle bollicine (Prosecco, ma non solo) l’Asti Docg uscirà con una versione Rosé che nascerà da un blend di uve Moscato e Brachetto.

L’Asti spumante si colora di… rosa. Sull’onda inarrestabile del boom delle bollicine (Prosecco, ma non solo) anche il Consorzio dell’Asti e del Moscato d’Asti Docg ha deciso di sfidare il mercato con una versione Rosé.

Il nuovo spumante nascerà da un blend di uve Moscato e Brachetto.

Il Piemonte scrive così un nuovo capitolo nella storia dell’enologia italiana, forte di una tradizione secolare che non smette di guardare al futuro e alle nuove prospettive dei mercati nazionali e internazionali.

Canelli vanta il primato del primo spumante metodo classico italiano

Alessandro Borghese, brand ambassador del Consorzio Asti e Moscato D’Asti Docg

Parlavamo di tradizione secolare. Riavvolgendo il nastro, infatti, scopriremo che spetta a Canelli, località piemontese oggi Patrimonio mondiale dell’Unesco, il primato storico del primo spumante Metodo Classico realizzato in Italia.

Lo realizzò Carlo Gancia nel 1850 nelle famose cantine ribattezzate “Cattedrali Sotterranee” di Canelli tra le colline delle Langhe, del Roero e del Monferrato. 

Colline decantate da alcuni famosi scrittori e poeti della letteratura italiana e mondiale come Cesare Pavese e Beppe Fenoglio. 

Il “bere dolce” è uno dei simboli della tradizione spumantistica piemontese

Simbolo della tradizione spumantistica piemontese, in particolare del “bere dolce”, l’Asti spumante e il Moscato d’Asti oggi sono una delle espressioni più glamour delle bollicine made in Italy, grazie anche alle innumerevoli occasioni di consumo: dall’aperitivo ai cocktail.

Ed è cavalcando l’onda del successo delle bollicine che, nei giorni scorsi, l’Assemblea dell’Associazione Comuni del Moscato, con i vertici del Consorzio dell’Asti e del Moscato d’Asti Docg hanno dato l’okay per il lancio di un nuovo spumante: l’Asti Rosé.

Il nuovo Rosé nascerà da un blend di uve di Moscato d’Asti e Brachetto

Sulla scia del boom dei rosati, di cui l’Italia vanta un’importante produzione, cresciuta negli ultimi anni grazie all’interesse da parte dei consumatori di tutto il mondo, soprattutto tra i giovani, il nuovo Rosè nascerà dall’unione tra le uve di Moscato e quelle di Brachetto.

Due vini aromatici che appartengono al territorio e che apriranno quindi un nuovo canale produttivo,  allargando così la platea dei consumatori.

Carlo Gancia: a lui si deve la nascita (nel 1850) del primo spumante italiano

La famiglia dell’Asti Docg, composta dalle tipologie Asti Spumante e Moscato d’Asti, è pronta quindi alle nuove sfide aggiungendo un tocco “glamour” per diversificare una produzione che ha origine da quei Paesaggi Vitivinicoli delle Langhe, Roero e Monferrato proclamati nel 2014 Patrimonio Universale dell’Unesco. Proprio in quelle terre dove, nel 1850, Carlo Gancia fece nascere il primo spumante italiano.

Ora il futuro dell’Asti spumante è pronto a colorarsi anche di rosa.

In alto i calici. Prosit! (GIUSEPPE CASAGRANDE)


Grazie per aver letto questo articolo...

Da 15 anni offriamo una informazione libera a difesa della filiera agricola e dei piccoli produttori e non ha mai avuto fondi pubblici. La pandemia Coronavirus coinvolge anche noi.
Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati, in questo periodo, è semplicemente ridotta e non più in grado di sostenere le spese.
Per questo chiediamo ai lettori, speriamo, ci apprezzino, di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di lettori, può diventare Importante.
Puoi dare il tuo contributo con PayPal che trovi qui a fianco. Oppure puoi fare anche un bonifico a questo Iban IT 94E0301503200000006351299 intestato a Francesco Turri

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio