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Alle Tenute Lunelli il Green Award per la sostenibilità ambientale

La maison spumantistica Ferrari, fiore all’occhiello della famiglia Lunelli, possiede vigneti in Trentino, in Toscana (sulle Colline Pisane) e in Umbria (Bevagna e Montefalco)

Nuovo, prestigioso riconoscimento per le Tenute Lunelli. La casa spumantistica Ferrari che possiede vigneti in Trentino, Toscana e Umbria si è aggiudicata il premio “Organic Initiative of the Year” nell’ambito dei Green Awards che il magazine inglese The Drinks Business organizza dal 2010 con l’obiettivo di valorizzare le aziende di tutto il mondo che si impegnano in progetti dedicati alla sostenibilità ambientale. Il riconoscimento è particolarmente significativo perché prende in esame iniziative che si siano distinte per la sensibilità sui temi ambientali non solo nel mondo del vino, ma anche della birra e dei superalcolici. E non si limita al mondo della produzione, ma include anche quello della distribuzione e del retail. Ha ritirato il premio al The Club del famoso ristorante londinese “The Ivy” Alessandro Lunelli, amministratore delegato dell’azienda di famiglia.

Le Tenute Lunelli hanno conquistato questo titolo per il lancio, avvenuto a fine 2018, di Auritea Costa Toscana IGT della Tenuta Podernovo. L’azienda agricola della famiglia Lunelli sorge su un incantevole poggio vitato nel comune di Terricciola, all’interno della pregiata zona vinicola delle Colline Pisane. Biologico, come tutti i vini della Tenuta Podernovo, Auritea è un Cabernet Franc in purezza, che deve il suo nome al fossile marino “arca aurita” presente da milioni di anni nei terreni in cui è coltivato, e che regala al vino un morbido tocco minerale. Le uve utilizzate per la produzione di questo grande rosso sono state le prime a seguire completamente il programma Animavitis®, un nuovo concetto non intrusivo di viticoltura di precisione, coordinato dall’enologa Monica Rossetti, che permette di monitorare e gestire il vigneto pianta per pianta, minimizzando l’impatto sull’ambiente.

Animavitis® è la perfetta combinazione tra innovazione, tradizione e agricoltura di precisione. E proprio l’innovazione e il progresso tecnologico

sono elementi chiave di un percorso verso una ancor maggiore sostenibilità ambientale, un impegno che la famiglia Lunelli ha deciso di intraprendere da

tempo in tutte le sue aziende.

Per quanto riguarda le Tenute Lunelli, la collezione di vini fermi del Gruppo Lunelli che possiede vigneti in Trentino, Toscana e Umbria, l’amministratore delegato Alessandro Lunelli ha commentato con giustificato orgoglio: <Il rispetto del territorio è sempre stato il principio fondamentale che ha guidato le nostre scelte. Si declina da un lato nella volontà di valorizzare l’identità e la tradizione dei singoli territori, dall’altro nel forte senso di responsabilità verso l’ambiente in cui i vini nascono>. Questo si è tradotto nella certificazione biologica di tutti i vigneti. La Tenuta toscana di Podernovo è stata la prima realtà del Gruppo, nel 2012, ad ottenere la certificazione bio, seguita nel 2014 dalla Tenuta umbra di Castelbuono, 30 ettari di vigneto nei comuni di Bevagna e Montefalco, tenuta famosa in tutto il mondo per il Carapace, la cantina-scultura realizzata da Arnaldo Pomodoro. Più recente (2017) è la certificazione bio della tenuta trentina di Villa Margon a Ravina di Trento.

Questo impegno, unito alla coltivazione di particolari specie di piante e ad una maggiore attenzione alla qualità di aria, acqua e suolo, hanno consentito un

netto miglioramento delle caratteristiche del paesaggio agrario, tutti fattori determinanti per ottenere anche la certificazione “Biodiversity Friend” da parte della Worldwide Biodiversity Association.

Il premio <Organic Initiative of the Year> da parte The Drinks Business è dunque un ulteriore riconoscimento della dedizione che la famiglia Lunelli ha

verso queste tematiche, dimostrando la fedeltà ai valori che la contraddistinguono da tre generazioni: la passione per l’eccellenza, il profondo legame e rispetto per il territorio e allo stesso tempo la tensione alla sperimentazione, che permettono una continua evoluzione nel solco della tradizione. (GIUSEPPE CASAGRANDE)


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