Stile e Società

Alla scoperta del Teroldego, il re dei vini trentini

Mezzocorona, la nuova formula della manifestazione e gli incontri con i produttori si è dimostrata vincente.

Mezzocorona, la nuova formula della manifestazione e gli incontri con i produttori si è dimostrata vincente.

 

Dopo il buon riscontro dei primi quattro weekend di “Aspettando Settembre Rotaliano”, in cui la gestione degli spazi di Palazzo Martini a Mezzocorona era stata affidata alle associazioni del territorio, si è conclusa felicemente lo scorso fine settimana la trentesima edizione della mostra “Alla scoperta del Teroldego” che ha visto il coinvolgimento di 21 cantine per un totale di 36 etichette in degustazione, tra versioni classiche, rosati, riserve e selezioni.

Non è stato facile – ha dichiarato Daniele Postal, Presidente della Pro Loco di Mezzocorona, organizzatore della manifestazione con il supporto di Trentino Marketing e il coordinamento della Strada del Vino e dei Sapori del Trentino nell’ambito della promozione delle manifestazioni enologiche provinciali denominate #trentinowinefest – anche per via del maltempo che ha imperversato nella giornata di domenica, ma possiamo dirci pienamente soddisfatti di questo evento e della sua nuova formula. Un cambiamento molto importante, che ha visto la separazione netta tra la parte di festa di piazza e quella di approfondimento sul Teroldego Rotaliano, nata dalle restrizioni imposte dalla pandemia ma diventata in realtà una preziosa occasione per valorizzare al meglio entrambe le anime della kermesse. Fondamentale, in tal senso, il supporto della Cassa di Trento, che ci ha concesso gli spazi per cinque fine settimana e che si è dimostrata disponibile a valutare la possibilità di creare in futuro una mostra permanente sul Teroldego Rotaliano, come suggerito dal Sindaco di Mezzocorona”.

 

Nel corso della tre giorni, come nei weekend precedenti, si è registrato un buon flusso di visitatori. Ottima, inoltre la partecipazione alle diverse masterclass di approfondimento presente in calendario. “Siamo davvero felici di aver accettato l’invito della Pro Loco di Mezzocorona ad organizzare un appuntamento in questo contestoha commentato Luca Miorandi, delegato ONAV – sezione di Trento, perché al di là dell’adesione in linea con quanto ci aspettavamo, abbiamo ricevuto feedback entusiastici dai partecipanti. Il nostro appuntamento, infatti, mirava a raccontare le molteplici possibilità in fatto di vinificazione per il Teroldego, dalle versioni rosate a quelle invecchiate (con degustazione di prodotti che avevano anche 10 anni di età), fino alle appassite, oltre alle classiche. Un plauso agli organizzatori che ci hanno creduto e ci hanno offerto questa bella opportunità”.

 

Apprezzate, inoltre, le proposte gastronomiche del Ristorante La Cacciatora e di Locanda Camorz, così come le degustazioni di grappa artigianale trentina proposte dalla sezione regionale di ANAG – Associazione Nazionale Assaggiatori Grappe e Acquaviti con cui il barman Leonardo Veronesi ha anche dato vita a inediti cocktail che hanno acceso la curiosità del pubblico.

 

Abbiamo rilevato particolare interesse – ha aggiunto Daniele Postal – per gli incontri con i produttori, che hanno attirato nella corte di Palazzo Martini numerosi appassionati e hanno qualificato ulteriormente la serata di sabato, stimolando molte persone a fermarsi anche per il momento della cena. Questa edizione – ha concluso – ci ha permesso di avviare nuove collaborazioni, come quella con Fondazione Mach, e di fare una prova sul campo di quanto le nostre nuove idee possano funzionare. La volontà è ora quella di procedere lungo questa strada anche per il prossimo anno, dove inseriremo comunque molte altre novità”.

 

Quest’anno – aggiunge Paolo Dorigati, dell’omonima cantina di Mezzocorona – è stata a tutti gli effetti un’edizione di transizione, necessaria, dopo un anno di stop, e molto diversa a ciò a cui tutti erano abituati. Un cambio di rotta imposto dal Covid che ha permesso di focalizzare tutta l’attenzione sul prodotto, come da tempo noi produttori richiedevamo. Molto positive in questo senso le masterclass con personaggi di spicco quali Eros Teboni, miglior sommelier del mondo WSA 2018, e Roberto Anesi, miglior sommelier Ais 2017: personaggi abituati a degustare vini di alto livello in tutto il mondo, che ci hanno offerto una preziosa lettura del Teroldego dall’esterno. In particolare, in quella dei TeRoldeGO Evolution il confronto c’è stato anche con l’esterno, grazie ad una interessante degustazione alla cieca tra il Teroldego della Piana Rotaliana e il Lagrein di Gries, che ha visto anche la partecipazione di Stephan Filippi, presidente enologi altoatesini. Insomma – ha concluso – non una mostra autoreferenziale ma costruttiva”.


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