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Agroalimentare: i trucchi dell’Ue e… dei produttori di casa nostra

Materie prime straniere in circa un terzo della produzione complessiva dei prodotti agroalimentari venduti in Italia ed esportati con il marchio Made in Italy. La denuncia di Coldiretti.

 
Ormai è sotto gli occhi di tutti. Consumatori e aziende (quelle serie) ogni giorno subiscono l’inganno del finto Made in Italy. Una vergogna! Un commercio internazionale di schifezze destinate a essere vendute come prodotto italiano.

 

Dalle cagliate industriali destinate a Napoli per produrre mozzarelle senza latte alla mozzarella fresca (si fa per dire!) già imbustata con etichetta in italiano ma prodotta in Polonia; dalle pancette fresche tedesche destinate a diventare italiane con la stagionatura che fino allo yogurt “Valgardena” scritto rigorosamente in Italiano, ma proveniente dalla Germania e alle carote e ai cavolfiori in confezioni con i colori della bandiera italiana, diretti a Catania, con etichetta rimovibile pronte a essere spacciate come italiane.

 

E ancora porri svedesi e lattughe olandesi, ma soprattutto, ha denunciato la Coldiretti, fiumi di latte in cisterne tedesco diretto a una grande multinazionale straniera destinati a essere venduti come latte o formaggi italiani perché non è obbligatorio indicare in etichetta la provenienza.

 

Una follia perpetrata dai produttori disonesti alla ricerca sul mercato mondiale di materie prime di minor qualità pur di risparmiare. E in questo modo si distrugge l’agricoltura italiana, la più green d’Europa con il maggior numero di certificazioni alimentari a livello comunitario per prodotti a denominazione di origine Dop/Igp che salvaguardano tradizione e biodiversità.

 

Mentre in altri Paesi dell’Unione Europea (quella che dovrebbe tutelare la salute dei cittadini), si assiste a un crescendo di diktat alimentari finalizzati a surrogati, sottoprodotti e aromi vari che snaturano l’identità degli alimenti.

 

“Europa svegliati” ha urlato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel chiedere di cambiare la politica europea nell’interesse dei cittadini.

 

Governo italiano svegliati, diciamo noi. La posta in gioco è altissima, non basta che il ministro delle Politiche agricole e forestali raggiunga al valico del Brennero gli agricoltori italiani mobilitati contro la politica dell’Ue per sostenerli. Occorre semplicemente svegliarsi e, al di là dei proclami, tutelare concretamente l’agricoltura italiana dai trucchi dell’Ue.

 

 


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Piero Rotolo

Direttore Responsabile vive a Castellammare del Golfo Trapani

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