
“Negli ultimi trent’anni, il Valtellina Casera è passato da meno di 60mila forme marchiate a oltre 220mila. Questo dimostra quanto la denominazione di origine protetta (Dop) sia significativa per il comparto caseario della provincia di Sondrio. Per il Bitto i numeri sono contenuti, ma il valore è dato dalla sua struttura, dalla storia e dall’unicità del prodotto”. Così Marco Chiapparini, coordinatore Ctcb-Consorzio di tutela dei formaggi Valtellina Casera e Bitto, partecipando alla celebrazione dei trent’anni di attività del Consorzio.
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