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Graspo e la Giornata mondiale della biodiversità

Graspo e la Giornata mondiale della biodiversità Il 22 maggio di ogni anno, le Nazioni Unite

Graspo e la Giornata mondiale della biodiversità

La Dorona regina dei vigneti Dal Betto

Il 22 maggio di ogni anno, le Nazioni Unite celebrano la Giornata Mondiale della Biodiversità.

 commemorando l’adozione della Convenzione sulla Diversità Biologica avvenuta nel 1992.

Questa ricorrenza ha lo scopo cruciale di accrescere la comprensione e la consapevolezza delle sfide legate alla biodiversità.

Il tema scelto per la Giornata Internazionale della Biodiversità di quest’anno è “Il nostro cibo, la nostra salute e la nostra biodiversità”, con l’obiettivo di sottolineare l’importanza vitale della biodiversità per ogni individuo sul pianeta.

Si intende evidenziare l’impatto negativo che la mancata tutela della natura può avere sulla sicurezza alimentare e sulla salute umana, nonché le azioni concrete che ognuno di noi è chiamato a intraprendere quotidianamente per conservare, ripristinare e condividere equamente la natura e i molteplici benefici che essa offre.

Graspo e la Giornata mondiale della biodiversità

In questo contesto fondamentale entra in scena Graspo, un’associazione che in poco più di due anni ha compiuto significativi progressi nel recupero e nel reimpianto di vitigni che erano stati dimenticati nel corso della storia.

Aldo Lorenzoni durante la presentazione dell’ultimo volume di Graspo

Un esempio emblematico è il caso del vitigno Dorona, reintrodotto in Veneto per la sua minore necessità idrica, che ne garantisce la produttività.

I viaggi di Graspo sono ormai una consuetudine e stanno stimolando profondamente la ricerca nel settore viti-vinicolo, sia in Italia che all’estero.

Aldo Lorenzoni fondatore e Presidente di Graspo

Molti studiosi del settore stanno attivamente collaborando con l’associazione per promuovere la conoscenza in questo campo.

La produzione di libri da parte di Graspo, veri e propri compendi di conoscenza, ha visto la pubblicazione di ben cinque volumi in soli due anni, l’ultimo dei quali presentato a Vinitaly e dedicato ai vitigni della provincia di Verona.

L’operato dell’associazione va oltre la semplice ricerca, connettendo diversi studi e canalizzando le varie indagini, dimostrando di essere un vero e proprio polo di riferimento per il futuro del settore.

Ognuno di noi può contribuire in modo significativo alla conservazione e all’utilizzo sostenibile della biodiversità, elementi essenziali per il nostro cibo, la nostra salute e il benessere collettivo.


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