Curiosità

8° trofeo del Salame ferrarese all’Aglio

8° trofeo del Salame ferrarese all’Aglio

8° trofeo del Salame ferrarese all’Aglio

Riceviamo e pubblichiamo il responso del Trofeo del Salame Ferrarese

7 maggio2023 41 i concorrenti suddivisi in due categorie: amatoriali e artigiani rispettivamente, con, 24 e 17 campioni si sono contesi l’ottavo Trofeo ideato e allestito dalla S.P.D. Nuova Aurora di Scortichino. Una vivace e attiva frazione del Comune di Bondeno che da alcuni anni si è presa a cuore il tema della riscoperta e scoperta del cibo e dei prodotti della tradizione agroalimentare territoriale; principe “al Salam da l’ai”.

Un prodotto, il Salame all’Aglio, tra le più identitarie espressioni della norcineria ferrarese che potremmo considerare ormai una vera e propria biodiversità da tutelare per il quale vale davvero la pena profondere impegno e passione per evitarne l’oblio.

Il norcino Galliera Marco di Bondeno è il vincitore della sezione amatoriale, al secondo posto si è classificato il norcino Padovani Giorgio di Ambrogio, terzo i F.lli Marchesini di Zerbinate. Premiati, altresì, i norcini Spinelli Sandra, Volpi Maurizio e Tralli Marco, rispettivamente quarto, quinto e sesto. Tra i salumifici artigianali la vittoria è andata alla Bottega della Carne di Falchieri (Gaibanella), al secondo posto si è classificato il Salumificio Zironi di Migliarino e al terzo Negrini Salumi di Renazzo con la linea Bonfatti. Fatto curioso – ma non troppo – il secondo e il terzo hanno vinto presentando la Zia ferrarese (tipicamente all’Aglio).

All’unanimità i venti giudici, a fine degustazione, hanno constatato che un po’ tutti – amatoriali e artigiani – perseguono una politica di sottrazione dell’aglio con la motivazione che il consumatore non lo gradisce perché pesante da digerire (diversamente, sono note le caratteristiche organolettiche positive proprie dell’Aglio); rompere questo tabù è proprio l’obiettivo del Trofeo. Il Trofeo costituisce la ragione fondamentale che ci motiva a non desistere dal promuovere la conoscenza del Salame ferrarese all’Aglio, suggerendo, ai giudici, di considerare premiante la presenza dell’aglio. Purtroppo, anziché fare progressi, constatiamo che gli stessi salumifici – artigianali e industriali – tendono ad “assecondare” la tendenza del consumatore ad evitare i salami “troppo agliati”, contribuendo (più o meno consapevolmente), alla disaffezione degli stessi al salume, allontanando l’obiettivo di preservare il Salame dalla definitiva scomparsa nella sua originalità (i produttori di Nduja calabrese si guarderebbero bene dal ridurre la % di peperoncino).

Purtroppo a fronte di un fisiologico “abbandono” da parte dei privati, della produzione del Salame fatto in casa, si riscontra uno strisciante disinteresse da parte di alcuni salumifici a sostenere iniziative come quella del Trofeo di Scortichino, adducendo, scuse scontate come la crisi e il calo dei consumi. Sappiamo che la problematica esiste ma non è certo tagliando le risorse destinate alla promozione del proprio prodotto che risolveranno i problemi – i principi alla base di una corretta gestione aziendale di sottolineano chiaramente -; Sostenere il proprio territorio facendo leva sui punti di forza di cui disponiamo, rappresenta un valore aggiunto dalle ricadute economiche importantissime anche per la rispettiva missione aziendale. Promuovere la qualità non costa ma paga! Il nostro non è un evento gastronomico fine a se stesso, ma un evento culturale. Mettere al centro la riscoperta di un salume – parte nel nostro vissuto quotidiano – legato strettamente alle nostre tradizioni culinarie diventa un obbligo morale per tutti noi. La sua unicità come punto di forza attraente – insieme alle 17 perle – e stimolatore di una potenziale crescita dei nostri territori nel campo del turismo enogastronomico.  

Perché “rinchiudere” 20 giurati in una sala isolandoli dal contesto dei consumatori? Al contrario, la scelta di trasformare il Torneo in una contesa aperta al pubblico, culminante in una festa popolare – da tutto esaurito – ci convince che questa è la strada giusta. Nella speranza che in altri angoli della Provincia sia possibile ripetere questo modello di promozione ci motiva ulteriormente ma, soprattutto, dovrebbe far capire ai produttori che uniti ci rende più forti sia sul piano della crescita dei consumi interni come sul piano dell’esportazione. Ecco perché serve muoverci tutti in questa direzione, chi accantonando egoismi aziendali, chi difendendo il Salame nei suoi contenuti organolettici originari e originali. 

C’è la consapevolezza che le mode cambiano le percezioni gusto-olfattive delle giovani generazioni che sono a rischio “deviazioni” (i giovani palati sono i più sensibili ma anche i più vulnerabili); essi sono considerati dei formidabili terreni su cui seminare la conoscenza, spiegare le cose, dar la possibilità di assaggiare il vero Salame all’Aglio. Quanto e cosa fanno i produttori per ergersi a docenti del cambiamento piuttosto che assecondare le giovani generazioni rispondendo semplicemente: diamo loro quello che vogliono? Questo è l’interrogativo al quale si cerca rispondere anche attraverso l’ideazione e la realizzazione di eventi come il Torno di Scortichino.

Noi vorremmo riuscire nella realizzazione della Nona Edizione – si terrebbe la prima domenica di maggio del 2024 – anche con il sostegno fattivo delle organizzazioni sindacali di categoria – presenti all’evento – che hanno preso a cuore l’iniziativa e si sono rese disponibili. 

L’Organizzazione


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