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Al peggio non c’è mai fine

A distanza di trentacinque anni dall'orribile affaire metanolo viene alla luce un nuovo bruttissimo episodio.

A distanza di trentacinque anni dall’orribile affaire metanolo viene alla luce un nuovo bruttissimo episodio.
I carabinieri forestali, invenzione del gabinetto Renzi, hanno scoperto centinaia di violazioni amministrative e penali perpetrate da aziende agricole.

L’indagine è partita da Pistoia nel 2018 e si è poi estesa ad altre province toscane e in altre regioni italiane. Il traffico di prodotti fitosanitari avveniva con le autorizzazioni sanitarie del ministero della salute scadute già da anni.

Nelle province di Pistoia, Firenze, Prato, Pisa e Lucca i rivenditori truffaldini continuavano a venderli realizzando un doppio illecito guadagno. Non pagavano le spese di smaltimento e ricavavano profitti dalla vendita.
I prodotti fitosanitari scaduti diventano rifiuti agro-chimici contenenti sostanze molto pericolose per la salute. I carabinieri hanno accertato che tre tonnellate di prodotti revocati sono stati detenuti illecitamente e 2800 chilogrammi sono stati venduti.

Le indagini hanno portato a perquisizioni e 53 comunicazioni di notizie di reato. 24 sono i sequestri penali di rifiuti agro-chimici e 56 persone sono state denunciate. Sono stati comminati 160 verbali in seguito alle irregolarità rilevate per un totale di 1 milione di euro. Gli ignari agricoltori e viticoltori hanno sparso sui terreni e sulle colture prodotti che avrebbero dovuto essere destinati allo smaltimento. Sembra che non tutti però fossero all’oscuro della pericolosità di quello che facevano.

Coinvolti vivai e aziende produttrici di ortaggi e vino destinati ad essere immessi nei circuiti della GDO nei settori della alimentazione. La salute dei consumatori veniva quindi messa a rischio per colpa di commercianti senza scrupoli. Tutto ciò è veramente pericoloso e sconfortante. Umberto Faedi


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Redazione

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