Tribuna

Wine Paris dice che in città si beve di più ma Parigi e Milano già lo sanno

Spesso si indaga su quale siano i mercati più produttivi per il vino, su oppure quale siano le percentuali di consumatori divisi per fasce di età, o si snocciolano dati riferiti ai consumi  per tipologia di vino e alle fasce di prezzo ecc.

Lo studio di Wine Paris invece analizza il consumo e la distribuzione del vino nei grandi agglomerati urbani a livello mondiale. L’indagine supportata dal JFL Conseil/XJ Conseil, analyses et décisions, precede la prima edizione dell’evento Wine Paris grande evento internazionale rivolto ai professionisti del vino, in scena dall’11 al 13 Febbraio 2019 all’Expo Porte de Versailles.

Ben 2000 espositori con il 35% di presenze provenienti da tutto il mondo. L’incontro sarà un’occasione di confronto per scoprire le nuove annate, confrontandosi su novità e tendenze internazionali. Una di queste è appunto la locazione del consumo del vino e a questo proposito la ricerca non lascia dubbi: i grandi agglomerati urbani trainano le tendenze di tutto il mercato mondiale concentrando i consumi.

Nelle metropoli si beve di più anche perché il 54,9% della popolazione mondiale vive in città e la tendenza è destinata ad aumentare, almeno per quanto riguarda i paesi maggiormente coinvolti nel consumo di vino. La classifica di consumatori che vivono e acquistano in città è aperta dagli Inglesi con l’83%, che precedono di pochissimo gli Americani con l’82%.

Seguono Francesi e Spagnoli con l’80% e i Tedeschi con il 77%. Più nello specifico relativamente al 2017 l’agglomerato urbano Parigino con 709 milioni di bottiglie segna un consumo di 5,3 milioni di ettolitri, davanti alla conurbazione della Ruhr (Essen, Dortmund, Duisbourg) che nello stesso periodo ha fatto registrare 4 milioni di ettolitri per 537 milioni di bottiglie.

Per la terza piazza bisogna andare oltreoceano dove gli argentini di Buenos Aires, rimarcano la loro passione del vino con 3,6 milioni di ettolitri consumati. Per quanto riguarda l’Italia invece, da segnalare che pur non rientrando sul podio è l’unica nazione che occupa ben due posizioni nella classifica delle prime dieci.

Milano si attesta al quarto posto con 3,3 milioni di ettolitri mentre Roma, con 1,7 milioni di ettolitri, occupa l’ottava posizione. Il resto della top ten è completato da Londra e i suoi 2,95 milioni di ettolitri al quinto posto, seguita da New York e Los Angeles, rispettivamente con 2,9 milioni e 2,2 milioni di ettolitri. Chiudono Berlino con 1,95 e Tokyo che rappresenta i wine lovers asiatici con 1,2 milioni di ettolitri.

I numeri dell’indagine evidenziano come siano le grandi capitali mondiali a dettare mode e costumi. Il volume delle interazioni culturali intensamente più sviluppato rispetto ai piccoli centri, favorisce il dibattito e permette ad influencer ed opinion leader di diffondere le nuove tendenze. Basta pensare ai numeri della sola Parigi con 20000 tra hotel, ristoranti, wine bar, caffé, a cui si aggiungono 1.100 enoteche, 1.990 grossisiti e 142 stellati della Guida Michelin.

Migliaia di punti di contatto in grado di arrivare, oltre che al consumo locale, anche ai 33,8 milioni (2017) di turisti e uomini d’affari che trascorrono il loro tempo nella capitale francese. Una panorama a 360° sul mondo del vino, sulle sue produzioni, sui territori più interessanti e sulle novità, da cui spesso partono le tendenze che poi regolarmente condizionano mode e consumi nel resto del mondo.

Bruno Fulco


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