Tribuna

Vittoria importante nella guerra contro la burocrazia British

Il governo British ha annunciato lo slittamento al  Gennaio 2022 per l’introduzione degli incomprensibili e lunghissimi moduli che devono essere compilati per importare vini e alimenti biologici in Inghilterra, Scozia e Galles.

Il famigerato e complicatissimo modulo VI -1 riguarda le modalità da seguire per i paesi che esportano vini e alimenti nel regno unito.

Il problema per le cantine e le aziende alimentari non è risolto, ma questo rinvio rappresenta una boccata di ossigeno.

Auspico che le faticose trattative tra la UE e l’esecutivo Britannico possano portare ad un annullamento o almeno a un ridimensionamento della assurda trafila burocratica.

L’isola situata al di là del Canale della Manica rappresenta un importante mercato per l’export dei nostri vini ed alimentari pregiati.

Non si sa fino a quando questo obsoleto regno resterà unito.

In Scozia soffiano di nuovo i fortissimi venti dell’indipendenza. Gli Scozzesi erano fortemente contrari alla brexit e vogliono rientrare nella UE.

È vicinissima la proclamazione di un nuovo referendum che sancisca l’indipendenza dello stato scozzese dall’Inghilterra.

È stata rinviata al primo Gennaio 2022 pure l’obbligo di produrre il Certificato di Ispezione richiesto per esportare alimenti biologici in Inghilterra.

Il settore dei prodotti bio sta crescendo sempre più in Italia e il regno ancora unito è un eccellente mercato per i nostri ottimi prodotti.

L’accordo stipulato faticosamente il 24 Dicembre 2020 tra la UE e l’esecutivo british prevede l’assenza di dazi e contingenti per le merci oggetto di scambi commerciali tra i paesi UE e il regno ancora unito.

Purtroppo il giusto obbligo di assolvere le procedure doganali per le aziende esportatrici ha indotto i discendenti delle tribù nordiche ad attuare una rappresaglia burocratica.

Non contenti di essere finalmente usciti dalla UE, e non tutti visto che il referendum Brexit é passato sul filo del rasoio, gli inglesi hanno ideato un macchinoso sistema burocratico di procedure doganali.

E non dobbiamo dimenticarci della battaglia sulle licenze di pesca che improvvisamente sono state drasticamente ridotte senza preavviso  per i pescatori francesi. 

Umberto Faedi 


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Redazione

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