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Vinitaly benedice il Pinot interregionale

È fatta, il Pinot Grigio Doc è “delle Venezie”, la nuova denominazione tanto contestata dai vignaioli del Friuli Venezia Giulia e anche del Trentino Alto Adige, con infruttuosi tentativi di bloccare l’iter, che invece imperterrito è andato avanti per tre anni, grazie al forte sostegno del Governatore del Veneto, Luca Zaia.

A partire dalla vendemmia 2017 le uve Pinot grigio raccolte in Veneto, Friuli e Trentino potranno essere commercializzare unicamente con questa denominazione di origine controllata «delle Venezie».

Un quarantina di produttori friulani “dissidenti” alla Doc Unica per il Pinot Grigio, molti di gran nome, rappresentando 22 milioni di fatturato e 4 milioni di bottiglie di vino, assieme a tecnici ed enologi, aveva creato un Comitato per portare all’attenzione delle forze sociali una battaglia nell’interesse del territorio.
Il timore è sempre stato, non solo di perdere il riconoscimento individuale sui mercati, ma principalmente la «venetizzazione del Friuli enologico», visto che il 56% del totale nazionale di Pinot Grigio è coltivato proprio nel Veneto, su 13.400 ettari dedicati. Un Comitato analogo era nato in Trentino, mentre la Provincia autonoma di Bolzano fin dall’inizio si era tirata fuori.
Dure le parole dei portavoce dei Comitati del no: “questa Doc interregionale interessa solo all’industria veneta e alle cantine sociali che sono dei semplici grossisti”.

A Vinitaly, Zaia ha spiegato che il percorso che ha portato a questo traguardo è stato complesso ed articolato. Iniziato a metà 2014, ha visto più di 50 riunioni e confronti periodici tra gli attori delle filiere vitivinicole dei tre territori coinvolti. Nel felicitarsi per l’operazione conclusa che “ha una portata storica perché si sono accantonati campanilismi e ideologie, facendo sintesi tra aree geografiche molto diverse per storia, tradizione, colore politico”, Zaia ha paragonato la nuova denominazione ad una Ferrari da corsa, “chiavi in mano e con il pieno di benzina”.

Nel neo costituito Consorzio Triveneto tra le regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia e la provincia di Trento, i vigneti della nuova Doc valgono un potenziale produttivo di quasi 2 milioni di ettolitri, 260 milioni di bottiglie e 24 mila ettari.
Di fatto il Veneto diverrà il più importante bacino ‘mondiale’ di Pinot grigio, vino che per il 95 % viene esportato all’estero.

Maura Sacher


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