Tribuna

Vini e frodi, continuano i sequestri

La Guardia di Finanza di Foggia unitamente con l’ICQRF di Bari hanno individuato una azienda vinicola ubicata nella provincia di Foggia che risulta aver commercializzato oltre 1,5 milioni di litri con falsa indicazione IGP.

Chardonnay,  Falanghina, Merlot, Pinot Grigio e Primitivo le tipologie di vini taroccati immessi sul mercato.

Le rilevazioni riscontrate dalle banche dati dell’ICQRF e della Guardia di Finanza unite ai rilievi aerofotogrammetrici hanno rilevato gravi anomalie e contraddizioni.

Le coltivazioni di uve non corrispondono a quelle conferite in cantina e formalmente catalogate come IGP.

Oltretutto c’è una differenza tra la reale capacità produttiva e la resa effettiva dei vigneti.

È risultata quindi la condotta illecita della azienda vinicola e di 6 produttori di uve che hanno rilasciato false dichiarazioni di vendemmia sul conferimento di uve IGP.

Nel mirino anche un centro di assistenza agricola in provincia di Foggia che ha inviato per via telematica alle autorità competenti false attestazioni concernenti la vendemmia 2020.

L’operazione si è conclusa con il sequestro di 917.205 litri di mosti e vini IGP Puglia recanti indicazioni di vini varietali e vitigni falsamente attestati.

È  stato inoltre contestata l’avvenuta immissione in commercio di 602.465 litri di analoghi mosti e vini IGP Puglia sempre con la falsa rivendicazione a IGP.

Otto persone sono state denunciate per frode in commercio, contraffazione di indicazioni geografiche e denominazioni di origini di prodotti alimentari, falsità in notificazioni e nei registri aziendali, falsità in documenti informatici.

E non è purtroppo finita qui. Non lontano dalla Puglia la Guardia di Finanza e l’ICQRF di Napoli hanno portato a termine l’operazione Bad Drink – Cattivo bere.

Una attività illegale assai articolata falsificava vini, liquori, oli e champagne.

Sono stati sequestrati 2800 litri di alcol, un ingente quantitativo di confezioni di vini e champagne, 9000 bottiglie di liquori e distillati, 900 bottiglie di falso olio EVO.

Perquisizioni effettuate in tipografie e magazzini commerciali hanno portato a un’altra scoperta.

Sono stati sequestrati oltre 300.000 contrassegni di stato contraffatti e numerosi cliche atti a stampare etichette fasulle.

Queste ultime sarebbero state applicate sui prodotti falsificati.

Queste frodi mettono a rischio un settore che punta da decenni alla valorizzazione qualitativa dei prodotti italiani.

La commercializzazione di vini taroccati spacciati per DOCG, DOC e IGP creano un grave danno commerciale e di immagine.

I contraffattori vanno individuati e perseguiti: è necessario riformare la legislazione in materia di reati agroalimentari con punizioni più severe per chi approfitta del Made in Italy per lucrare illecitamente. 

Umberto Faedi 


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Redazione

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