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TTIP, la ghigliottina sull’agroalimentare italiano

Siamo preoccupati degli accordi sottobanco tra il Governo degli Stati Uniti e non si capisce bene ‘chi’ delle autorità dei Paesi dell’Unione Europea e specie dell’Italia.

Non si sa chi sono i “veri” interlocutori in questa faccenda. Chi sta trattando per la Nazione Italia? Qualcuno a Roma o un eletto/delegato a Bruxelles? E con quale mandato?

A che sono servite le azioni di rivendicazione e promozione del nostro Made in Italy se poi in seno alla Patria qualcuno trama ai suoi danni, per ghigliottinarlo nel giro della “lunga scadenza”? E le incognite non riguardano solo l’agroalimentare italiano, oggetto che sta a cuore a noi come dovrebbe stare a milioni di consumatori italiani. La ghigliottina cadrà anche sulle tutele del lavoro, assicurative, della libertà intellettuale, di Internet, e altro.

Sento già l’inviperita voce degli assidui invitati filogovernativi ai talk show diuturni sbraitare che pure noi facciamo allarmismo, terrorismo e propaganda ideologica, come vengono accusati tutti i non allineati al renziano-pensiero. Le registrazioni dei programmi possono provarlo. Noi rivendichiamo il diritto di libero pensiero e di libero giudizio, perché la testa ci funziona e non abbiamo tessere in tasca.

Perché, secondo voi, sono preoccupatissimi molti degli esperti di economia internazionale (tra cui Joseph Stiglitz premio Nobel per l’Economia che ha parlato chiaro ai gruppi parlamentari della Camera in un’audizione di due anni fa), gli studiosi della finanza, gli specialisti, anche a livello accademico d’alto rango, non solo italiano?
Anzi, pare che sul fronte italico ci sia un mutismo diffuso a tutti gli alti livelli. Diffusa pure l’ignoranza persino tra i parlamentari della maggioranza (Fiano venerdì scorso, in un format mattutino, è caduto dalle nuvole quando il pentastellato presente ha aperto una parentesi sulla “reading room” descrivendo le regole per prendere visione delle carte, di cui abbiamo riferito nello scorso Editoriale). E dove mettiamo l’ignoranza di chi dovrebbe fornire ai cittadini una informazione corretta e compiuta, come quella ultima della stessa conduttrice che – dopo aver tentato di stoppare il 5stelle con “Del TTIP ne abbiamo parlato ieri”, cascava dalle nuvole, non ci credeva e domandò “Perché così segreto?”. Appunto, perché così segreto? Una pulce all’orecchio per i parlamentari ed i giornalisti.

Davvero non riusciamo a comprendere come siano capaci di fare scena muta i nostri governanti, i tutelatori degli interessi dell’economia nazionale. Ah, che ingenuità! Forse è preferita la tutela degli interessi dell’economia internazionale, sovra-nazionale?
E allora giù la ghigliottina sulle nostre regole di tutela, che intanto abbondantemente massacrano agricoltori, pescatori, imprenditori e commercianti con sanzioni a volte impietose, anche in virtù di direttive europee! Ne vedremmo delle più bestiali se l’Italia accettasse di firmare l’accordo, su cui persino Francia e Germania hanno perplessità.

Maura Sacher


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