I Viaggi di Graspo

Trieste terra di scambi e crocevia del Mediterraneo

Trieste terra di scambi e crocevia del Mediterraneo

Trieste terra di scambi e crocevia del Mediterraneo

Giorgio Nicolini esamina il nuovo testo pubblicato da Graspo

C’è qualcosa di magico al  solo pronunciare il nome di questa città da sempre punto di incontro e scambio di colture e culture in un insieme che mantiene un fascino ordinato che solo qui si ammira. 

Città di mare ma anche capitale economica e culturale della ormai scomparsa Mittel Europa che tanto fascino e storia ha prodotto nel tempo.

La sboccatura di una bottiglia di Piccola Nera

Torniamo dopo un anno a Muggia incantevole cittadina che si affaccia da una suggestiva posizione panoramica sul Golfo di Trieste per rincontrare la famiglia Nicolini che qui produce vini assolutamente esclusivi ed originali e per verificare lo stato di salute della Vite madre della Piccola Nera.  

Giorgio Nicolini è un elettricista in pensione, con sua moglie Rossana insegnante ed il figlio Eugenio, impiegato all’Elettra Sincrotone di Trieste, continuano una tradizione famigliare antica, che si richiama originalmente agli editti Teresiani, con i quali l’imperatrice Maria Teresa d’Asburgo regolava gli usi e le attività di quei luoghi. 

C’è una singolare originalità in questo territorio, una fitta ragnatela di storie, di racconti e di rapporti con la vite ed il vino, rapporti che sono molto diversi dagli altri areali Friulani, uno per tutti è la loro intima ed esclusiva relazione con la Piccola Nera una perla enologica dal colore rosato brillante che riassume l’incontro anche genetico fra oriente e occidente. 

Il vino è morbido con un delicata nota di mandorla sostenuta da un acidità fresca che sembra arrivare da lontano. 

La degustazione, l’ospitalità e la raccolta delle notizie utili per implementare l’attività

Una occasione unica per un confronto a tutto campo con altre varietà naturalmente rosa che stiamo seguendo in altri territori  come la Rossetta di Montagna, la Rossara, la Rossignola, la Rondinella rosa e, perché no, anche una sorprendente Longanesi, figlia del mare, vinificata in rosa.

Il ricco parterre di bottiglie prodotte dall’azienda Nicolini di Muggia, sulla sx la Malvasia Eugenio un vino certamente regale

Se nel Registro Nazionale delle varietà di vite sono ad oggi iscritti ormai più di 700 vitigni sia a bacca bianca che a bacca nera, testimoniando la ricchissima biodiversità viticola del nostro paese, non sono tantissime le varietà registrate a bacca rosa.

Foto di gruppo, con sullo sfondo il golfo di Trieste

Si tratta infatti di una manciata di varietà che potremmo definire “naturalmente rosa” e quasi tutte presenti in questa storica degustazione sotto la pergola della Vigna Madre di Piccola Nera.

 

Ma se questo confronto su tutte le sfumature del rosa è stato per certi versi didattico e suggestivo l’assaggio degli altri vini dei Nicolini è stato sorprendente confermando come la biodiversità viticola di questa zona sia ricca e per noi molto stimolante. 

Qui abbiamo trovato la verde ed il Franconia , vitigni sicuramente figli di antiche migrazioni ma anche Vitovska e Malvasia Istriana qui presenti da sempre per vini di una incredibile longevità.

La Piccola nera Nicolini con a fianco una serie di vini in rosa prodotti da Graspo

 La Malvasia in particolare ottenuta con un breve contatto sulle bucce, ci ha dato subito il segno della potenza del vitigno sia in potenza aromatica che in piacevolezza e rotondità nel gusto, quando invece in affinamento incontra il legno dimostra che ha la struttura per piacevolezze solitamente appannaggio dei rossi ma fresche e dinamiche. 

Una caratteristica di questi luoghi, spiega Eugenio, è dovuta al costante arieggiamento/ventosità, quasi un anti iodico naturale, la Piccola Nera preferisce i sistemi espansi che possono ospitare la sua esuberanza vegetativa. 

La  visita al vigneto, dove trovano spazio viti centenarie dalle quali la famiglia  ha tratto le marze delle varietà che coltivano, conferma la magia di questo posto. 

Qui la Piccola Nera si manifesta in due diversi biotipi una a grappolo piccolo quasi a pigna e l’altra con grappolo più espanso che abbiamo provveduto a raccogliere per le conseguenti identificazioni genetiche. 

Il calice di saluto è però una Malvasia Istriana molto amata da Gino Veronelli, un prodotto infinito nel gusto, pieno aromatico ed elegante, che i loro clienti giapponesi amano in modo particolare e che volentieri  accompagnano alle ostriche. 

Le esperienze ed i viaggi continuano…

 

Aldo Lorenzoni e Luigino Bertolazzi

Foto di Gianmarco Guarise

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Azienda agricola Nicolini Giorgio

località Fontanella 26/a – 34015 Muggia, Trieste – IT
Telefono: 3403327265 – 

nicolinigiorgio.ts@gmail.com
www.nicolinitrieste.com


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