Tribuna

Tovaglia specchio della persona

È ora di ribadirlo: la tovaglia rispecchia la personalità dei padroni di casa.

Quando da teneri sposini “si mette su casa”, una delle prime attenzioni, oltre alla scelta della camera da letto, è dedicata alla cucina e agli accessori per l’apparecchiatura della tavola. Sì, perché la coppietta sa che la vita è fatta di socialità e non vede l’ora di invitare gli amici a partecipare da vicino alla gioia di questa unione. E quale modo migliore se non condividere il desco.

Gli arredi per la tavola, dalle stoviglie al tovagliato, seguono le mode, per meglio dire sono i designer ingaggiati dai produttori a inventare nuove linee, nuove tendenze per movimentare il mercato. Ogni generazione di coniugi si vede passare davanti agli occhi una molteplice serie di novità che, se volesse adeguarsi alla modernità e non apparire retrò agli ospiti, dovrebbe rinnovare il proprio equipaggiamento casalingo al minimo ogni cinque anni. E per certo lo si fa perlomeno con la batteria dei bicchieri.

Ma parliamo del tovagliato.
Si è ormai persa la tradizione antica per cui la tavola delle libagioni e dei banchetti sacri, in segno di rispetto e devozione, veniva coperta da tele candide, trasformatesi al tempo dei convivi di Roma Imperiale in una copertura con drappi anche ricamati in modo raffinato, prevalentemente di colore rosso sì da non disgustare i convitati con le macchie di vino e di sugo, e di un certo spessore per non lasciare indelebili i segni di scottatura sul legno delle tavole.
Da quel momento in poi la copertura del tavolato dove si banchetta diventa la misura della magnificenza per i padroni di casa, in sintonia con le preziosità dell’arredo del desco.
Le mode arrivano come passano. E passano pure le regole del classico Galateo, rivoluzionato in tutte le salse a comodo di tanti che ne scrivono, senza possedere una base storica.

Chi vuole mostrarsi adeguato alle situazioni e tiene alla propria immagine non può non ricorrere alle regole (descritte in più articoli qui da sette anni, seppure non facilmente reperibili per le ricorrenti modifiche strutturali del sito).
E arrivo al punto: dal modo come in una casa viene apparecchiata la tavola si può percepire la personalità degli ospitanti.

Tovaglie merlettate, ricamate, intarsiate, a sfondo candido o ‘écru’, denotano un attaccamento ombelicale a quanto mamma e nonna hanno insegnato in merito all’allestimento classico e chic.
Tovaglie con elementi floreali o colorate anche a tinte forti, segnano la rottura con la tradizione, ‘sanno’ di giovane. Tanto più se i tessuti sono più ‘ordinari’ rispetto al lino o al popeline.

Ecco che dagli Anni ’70 (del secolo scorso) irrompe in Italia la moda della “tovaglietta all’americana”: ad ogni commensale davanti a sé tovagliette-americane-a-zig-zagil proprio spazio racchiuso entro dei limiti. Ottima idea per indicare il “coperto” (si vada a leggere la definizione in  https://it.wikipedia.org/wiki/Coperto), ma ricorrendo alla psicologia del comportamento tale delimitazione potrebbe indicare un incentivo all’individualismo. Nel senso, da parte dell’ospitante: io fisso il tuo spazio, attieniti ad esso, non strabordare, non confusionare la tavola. Io stabilisco i limiti e i miei ospiti si devono adeguare.
Ma ammettiamolo: le singole tovagliette sotto il ‘coperto’ possono anche vivacizzare la tavola ed essere utili, e persino eleganti.tovagliette da tavola  in stile elegante

donna Maura


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