Stile e Società

Tortani e casatielli campani

La Domenica di Pasqua in Campania, al pari di altre importanti ricorrenze religiose, si caratterizza per l’abbondanza di cibi con cui sono imbandite le tavole, legati, soprattutto, alla tradizione e alla complessa simbologia religiosa che caratterizza l’evento.

E’ il caso, per l’appunto, del tortano e del casatiello, torte salate preparate in questo periodo e famose per essere particolarmente sostanziose. Nel napoletano, infatti, ci si può imbattere nell’espressione “I’ che casatiello”, riferita ad una persona verbosa e noiosa. Il termine casatiello deriva da “caso”, che in dialetto napoletano vuol dire formaggio, e allude alla cospicua presenza al suo interno di formaggio pecorino. Tortano, invece, potrebbe derivare, secondo alcuni, da “torta-no”, nel senso che non è una torta, ma è molto di più. Ma questa interpretazione è poco convincente. Tortano e casatiello hanno lo stesso impasto: farina, lievito, acqua, sale, pepe, sugna (strutto), uova sode, salame, formaggio e cicoli (ciccioli) di maiale. Anche se le due pietanze vengono preparate soprattutto in occasione della Pasqua, la loro simbologia rimanda al mondo pagano. L’utilizzo del formaggio pecorino, ricavato dal latte d pecora di cui si nutrono gli agnelli, rimanda, ad esempio, ai riti pagani collegati alla resurrezione primaverile della natura dopo la “morte” invernale, durante i quali venivano sacrificati degli agnelli. Un significato ripreso, poi, dalla tradizione cristiana che vede l’agnello come simbolo principale di innocenza e resurrezione. I cicoli, pezzetti irregolari di carne, di color nocciola, molto ricchi di grasso e quindi saporitissimi, rimandano anch’essi a un rito antichissimo, antecedente all’era cristiana: l’uccisione sacrificale del maiale, simbolo di fecondità e di benessere. Benessere effettivamente portato in ogni casa grazie ai numerosi prodotti della lavorazione del suino.  Abbiamo infine le uova, che in molte tradizioni antiche sono simbolo del seme primordiale dal quale nasce il mondo, e saranno poi in seguito associate alla Resurrezione di Cristo. Nel tortano e nel casatiello, dunque, ogni ingrediente ha un preciso significato, così come anche la forma caratteristica a ciambella, vuota al centro, a ricordare la croce di spine. Benché uguali per contenuto (l’impasto è sostanzialmente il medesimo), e per forma, tortano e casatiello non sono sinonimi. Il casatiello, infatti, oltre ad avere le uova sode dentro l’impasto, le ha pure fuori: quattro o più, complete di guscio, incastonate nella ciambella, ma non completamente affondate in essa, in modo che la loro parte superiore rimanga visibile.

Simone Ottaiano
s.ottaiano@egnews.it


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