Vino e Ristoranti

Torna il boom delle bollicine per le feste

L’Italia torna a crescere nei consumi di spumanti dopo 7 anni, lo garantisce l’OVSE, l’osservatorio economico indipendente dei mercati e consumi nazionali e mondiali.

OVSE, con una archivio dati di 25 anni di indagini dirette, sondaggi per canale, contatti sul campo in 32 Paesi, con efficienza e certezza, illustra unicamente i consumi, non le produzioni e non le spedizioni, ma quanto realmente il consumatore “stappa” in un periodo preciso, in un paese.
«Per le bollicine italiane – dice Giampietro Comolli, fondatore di Giampietro ComolliOVSE e di CEVES nel 1991 – dopo 7 anni di decrescita, per i canonici 25 giorni di festa stimiamo una ripresa molto significativa, segno di un ritorno d’innamoramento verso le bollicine. Purtroppo non è così per tutto l’alimentare. La strada del recupero è lunga per tutti».

Dopo anni di calo, per le festività 2015-2016 i 5.800 questionari di OVSE hanno già indicato una controtendenza, segno che al botto delle feste non si può rinunciare. La crescita del consumo domestico prevista è del 3,9%, passando da 54 milioni di bottiglie stappate/vendute a 56,1 milioni, più 3 milioni di bottiglie estere (una media di circa 2 milioni di bottiglie al giorno, con un picco a Natale di 11 milioni e di 29 milioni a Capodanno).
Sul totale di bottiglie vendute, circa il 30% è consumato fuori casa. Il giro d’affari al consumo per queste feste sarà di 445 milioni di euro, in crescita del 2,2% rispetto al 2014.

OVSE formula anche il quadro delle etichette preferite, e accerta minor numero di tappi per i metodi tradizioni leader, da Trento a Franciacorta: i topbrand  Ferrari, Berlucchi, Bellavista insieme costituiscono 5 milioni di bottiglie stappate.  OVSE_tappo spumante
Regressione o conferma dati ultimi anni per Asti, Brachetto d’Acqui, Oltrepò Pavese.
Invece, anche per le feste 2015-2016 il fenomeno Prosecco spumante veneto si conferma il più richiesto. Valdobbiadene docg e Prosecco doc, particolarmente richiesti in cenoni e catering, segnano al consumo un prezzo, fra 3,60 e 6,90 euro/bott, confermati o in calo i prezzi di altre denominazioni.
Le prime rilevazioni hanno mostrato un rialzo significativo nella Gdo (grande distribuzione organizzata) per Trento e Franciacorta, fra 5,70 e 8,75 euro/bott. Il Cartizze tiene il prezzo fra 9,50 e 14 euro, dimostrandosi il metodo italiano più caro in assoluto. Buoni segnali di crescita vengono anche dai piccoli brand locali, regionali, come Gavi e Lambrusco.
Segnano ancora un calo il Cava spagnolo e altri di importazione, mentre lo Champagne cresce ma solo per i grandi brand e riserve; calo invece delle etichette francesi di primo prezzo e mass market.

Dall’estero, secondo OVSE, arrivano segnali molto positivi: in tutto il mondo (in 84 paesi) saranno stappate 165 milioni di bottiglie (+24% rispetto ai consumi delle feste 2014, è un record).
Già nel 2013 e poi nel 2014 l’Italia è diventato il primo paese al mondo per esportazione di vini spumanti e bollicine (escluso i frizzanti) e già durante le festività 2014 le bollicine effervescenti made in Italy erano le più stappate al mondo. Saranno gli Inglesi ancora una volta a superare gli Americani per il numero di calici bevuti durante queste feste di fine anno. Tedeschi e Russi si sono scambiati le posizioni, tra la terza e la quarta.

Maura Sacher


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