Vino e Ristoranti

Soave ha il Registro delle Vigne

Il Consorzio del Soave segna un’altra soddisfazione, il registro delle vigne, una vittoria per tutti i suoi produttori hanno molto creduto nei progetti per la valorizzazione del paesaggio.

La Regione Veneto ha ottemperato a quanto previsto dalla legge 238/2016, Testo Unico della Vite e del Vino, che prevede la dicitura “vigna” in etichetta per i vini che provengono da micro appezzamenti di grande valore storico per la denominazione e che vengono vinificati separatamente rispetto al resto della produzione aziendale, e, pertanto, con un decreto ha istituite le Vigne, un ulteriore strumento di valorizzazione del territorio.

25 le Vigne del Soave iscritte nell’apposito elenco regionale e appartengono alla storia enologica di un territorio come quello del Soave che da più di 200 anni fà della parcellizzazione e della grande differenziazione tra suoli, altitudini ed esposizioni il suo punto di forza.
Le Vigne riconosciute si chiamano Albare, Calvarino, Campo Le Calle, Casette, Cavecchia, Cengelle, Cervare, Colbaraca, Colle Sant’Antonio, Contrada Salvarenza vecchie vigne, I Tarai, La Rocca, Le Caselle, Monte Bisson, Monte Ceriani, Motto Piane, Pressi, Roccolo, San Pietro, Val Grande, Vigna della Corte, Vigne della Brà, Vigne delle Fate, Vigne di Sande.

Il Consorzio Tutela dei vini Soave e Recioto, che raccoglie la maggior parte della produzione a denominazione di origine controllata della provincia di Verona e gode della fiducia di una significativa compagine delle categorie connesse alla vinificazione e alla commercializzazione del vino veneto, controlla una quantità di prodotto tra le più alte d’Italia.
Tale fatto indica quanto sia stretto il rapporto che lega la gente locale al proprio territorio.

Premiato, quindi, ancora una volta il lavoro del Consorzio del Soave e di tutti i suoi produttori, che dai primi anni 2000 hanno fatto della valorizzazione del paesaggio un cavallo di battaglia e che attraverso progetti specifici di tutela stanno lavorando per migliorarlo e preservarlo.

Già il Soave aveva ottenuto il riconoscimento dei suoi vigneti e delle sue colline a Patrimonio Agricolo Globale della FAO e, come ultima tappa dell’impegno dello staff consortile, proprio nel 2019, l’introduzione delle 33 Unità Geografiche Aggiuntive, completando un iter durato vent’anni dalle prime zonazioni effettuate nel Soave concluso ora, per ora, con le “Vigne”.

Nelle attività di promozione dell’immagine del Soave, il Consorzio ha attivati diversi progetti, tra cui alcuni di ricerca molto innovativi. Per esempio, il “Soilution System” che affronta in modo sinergico le problematiche relative all’erosione del suolo e al dissesto idrogeologico; Itaca, invece, prevede la realizzazione di impianti fissi per i trattamenti fitosanitari in vigne in forte pendenza.

Altri progetti specifici di promozione prenderanno vita nel 2020, sia in Europa che nei Paesi Terzi, dove le Unità Geografiche Aggiuntive e le “vigne” saranno protagoniste del racconto del Soave.

«Si sta chiudendo un anno di grande lavoro per il Consorzio Tutela del Soave – dice Sandro Gini, presidente del Consorzio – che ha visto il team impegnato sia sul fronte della promozione, soprattutto in Giappone e Inghilterra, sia su quello della tutela, intesa anche in senso ambientale/paesaggistico. Il prossimo anno porteremo queste grandi novità in tutto il mondo con un progetto legato alla agricoltura eroica vulcanica assieme a partner internazionali. Siamo quindi pronti ad affrontare il 2020 con grande entusiasmo e una nuova bellissima storia da raccontare».

Maura Sacher


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