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Senza dignità chi prende uno stipendio senza lavorare

Con questo apri-e-chiudi degli ultimi due anni, molte imprese della ristorazione hanno lamentato difficoltà a trovare figure professionali da impiegare a tempo determinato, o ‘part time’, e soprattutto come personale stagionale.

Non tanto per inadeguatezza del profilo curriculare presentato, problema a volte risolvibile con una rapida e intensa formazione sul posto, ma per le improvvise ritrosie di giovani che si sono fatti avanti, o contattati direttamente, riguardo alle incombenze dell’incarico da assolvere per le mansioni che servono.

C’è stato chi non intendeva fare il sacrificio di alzarsi presto la mattina o terminare il lavoro tardi alla sera o sottoporsi a turni in piena notte, dichiarando con tutto il candore dell’età che ciò avrebbe ostacolato la loro libertà di farsi la vita con gli amici.

Ci sono stati altri che, spontaneamente e spudoratamente, hanno dichiarato che erano disposti a lavorare senza essere registrati, ossia in nero, piuttosto di non perdere il reddito di cittadinanza di cui godevano.

Meglio prendere uno stipendio senza lavorare che lavorare sobbarcandosi fatiche di orari e di mansioni. Meglio farsi mantenere dallo Stato.

E poi che cos’è la “dignità”? cosa c’entra con il lavoro?

Non si sprecano opinioni autorevoli contro il cosiddetto reddito di cittadinanza, specie dopo che, vengono finalmente alla luce le quantità di persone che ne hanno goduto senza averne i requisiti e dei milioni buttati dallo Stato per queste persone.

Se ne parla un po’ troppo poco, a protezione del regime in corso, stante le parti esistenti nella maggioranza di Governo.

Dove è andato a finire il nesso tra il diritto al RdC e il dovere dell’accettazione di un lavoro, qualsiasi, anche temporaneo. Dopo 2 rifiuti, non si perdeva il diritto all’assegno?

Era anche previsto che i Comuni potessero, a compenso, impiegare questi percettori di RdC in servizi socialmente utili. Dov’è finita la buona intenzione?
La filosofia di base del RdC non era «aumentare l’occupazione»?

Certo che è da “modificare” questa roba qua, alla buon’ora.
E decidere soprattutto chi controlla e come.

Appena adesso se ne sono accorti?

È difficile accettare di aver fatte suonare le campane a vuoto!
E prendersi il batacchio sulla testa!

Maura Sacher


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