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Se il pesce fresco diventa un lusso per pochi

Se il pesce fresco diventa un lusso per pochi

Se il pesce fresco diventa un lusso per pochi

La crisi condiziona sempre di più il menu anche in fatto di prodotti ittici. Meno pesce fresco e più prodotti conservati, secchi, salati affumicati e surgelati, finiscono nei carrelli della spesa degli italiani.

Nel primo trimestre 2013 calano del 5% gli acquisti e di oltre il 6% i nuclei che comprano pesci, molluschi e crostacei freschi.

E’ quanto emerge dai dati Ismea Gfk-Eurisko, che sottolineano come la spesa decresce più delle quantità acquistate, evidenziando una diminuzione dei prezzi medi non ancora sufficiente a rilanciare i consumi domestici.

Per il settore ittico, prodotto fresco o trasformato poco importa, il bilancio sul fronte della domanda interna risulta comunque negativo (-2,5% gli acquisti in volume e -10% la spesa), con una dinamica in peggioramento sull’anno precedente, quando il consumo pro capite di pesce in Italia si e’ attestato per la prima volta dall’inizio degli anni duemila, sotto i 20 kg, contro i 60 kg del Portogallo, i 49 kg della Spagna e i 33 kg della Francia.

Ma quale è il prezzo che gli italiani sono disposti a spendere? Il 50% degli è disposto a spendere non più di 5 euro a testa per un pasto in casa a base di pesce fresco.

E’ quanto emerge da un sondaggio online condotto dalla Federcoopeasca-Confcooperative. Solo il 10% degli italiani trova congruo spendere nel complesso, per una cena per quattro persone a base di pesci, molluschi e crostacei,oltre i 30 euro.

I prodotti più gettonati nei mercati ittici, per chi non vuole spendere oltre i 20 euro, sono alici, il cui prezzo e’ sceso del 2,26% rispetto ad un mese fa, cozze(-1,45%), vongole (-1,02%), sgombro e trote con listini inferiori ai 10 euro al chilo.

Per chi ha un budget più elevato, ma sempre entro i 20 euro, in questo momento ci sono seppie, calamari, polpo e merluzzo.L’associazione consiglia di cercare anche nei singoli mercati locali le occasioni del giorno o quei prodotti meno conosciuti e richiesti, ma che possono far abbassare il prezzo della spesa fino al 40%.

 

A.F.


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Redazione

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