Tribuna

La Sardegna sarà la prima isola naturale e bio in Europa entro pochi anni

La Sardegna sarà la prima isola naturale e bio in Europa entro pochi anni

La Sardegna sarà la prima isola naturale e bio in Europa entro pochi anni

Il Comitato che si prefigge di trasformare la Sardegna nella prima isola 100 % bio e naturale si è costituito a Ollolai nel cuore della Barbagia Nuorese. 

Bio foto La nuova Sardegna

Trasformare la bellissima isola nonché regione italiana in un territorio ecosostenibile e con prodotti a metro non chilometro zero è l’obiettivo del Comitato. 

Nel progetto sono coinvolte associazioni ambientaliste, culturali e di categoria, cooperative, produttori, professionisti, cittadini e politici. 

La Sardegna si colloca al settimo posto in Italia come superficie biologica coltivata con più di 120.000 ettari. ,

Le superficie utilizzata a colture bio ammonta ad oltre il 10,2 % rispetto alla media europea della SAU – Superficie Agricola Utilizzata che è dell’8 %. 

Le aziende vitivinicole, agricole e zootecniche certificate biologiche sono circa 2000. 

Le produzioni corrispondenti sono vite e vini, olivi, ortaggi, frutta, foraggio e cereali.

Sardegna bio foto ansa

Da un anno esiste il Distretto Sardegna Bio che è il più grande d’italia e riunisce i produttori con lo scopo di fare sistema e riuscire ad accedere ai finanziamenti. 

L’obiettivo prossimo consiste nell’avere tutte le filiere produttive del territorio 100 % certificate e genuinamente sarde. 

Sarà assolutamente necessario studiare e mettere a punto misure e provvedimenti mirati. 

Divieto di vendita di agenti chimici, sanzioni per le eventuali inadempienze, pieno supporto pubblico e abbattimento dei costi della necessaria certificazione biologica dovuti agli enti preposti sono elementi fondamentali per il successo della iniziativa. 

Il rispetto dell’ambiente e la consapevolezza del cibo sano e garantito sono altri elementi fondamentali. 

La strada indicata dal Comitato va nella stessa direzione della programmazione della politica comunitaria della UE. 

L’energia pulita, il ritorno alla produzione locale di tutte le materie prime e il turismo sostenibile sono una conversione necessaria e da attuare lentamente ma risolutamente con un progetto mirato di attuazione. 

Le pratiche di produzioni intensive devono essere abbandonate soprattutto per quello che concerne il settore agricolo. 

Una nuova metodologia di lavoro deve essere diffusa tra coloro che vivono nei territori allo scopo di ripristinare la naturalità che può garantire il giusto sfruttamento del territorio regionale compresi boschi e zone considerate marginali. 

Tutta la Sardegna ne trarrà giovamento nell’ambito della politica europea che prevede premialita’ per i territori che si convertono alla economia verde. 

La conversione di tutta la Sardegna alle colture e agli allevamenti biologici sarà un primato italiano ed europeo. 

Un ottimo esempio viene dalla lontana India nella quale lo stato del Sikkim è stato il primo ad ottenere il certificato di territorio 100 % biologico. 

Gli agricoltori dello stato hanno guadagnato il 20 % in più da quando i terreni sono stati convertiti.

Umberto Faedi 

 

 


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Redazione

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