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Se questa è politica io non ci sto, non sto ai giochi di prestigio

Se questa è politica io non ci sto, non sto ai giochi di prestigio

Se questa è politica io non ci sto, non sto ai giochi di prestigio

 

Questa che tira è aria di “non” politica, sono giochi di prestidigitazione, escono conigli dal cappello, coriandoli dalla manica, mescolano il mazzo e una carta sparisce e due compaiono.

Insomma ci propinano palle a tutto spiano, che noi sappiamo bene quali sono e ne terremo conto nel segreto dell’urna.

Finalmente ci mandano a votare, ne abbiamo avuti fin troppi di governi senza il consenso del popolo e non mi vengano a dire che il Presidente della Repubblica sia espressione della volontà del popolo, egli viene eletto dai giochi parlamentari. E il Capo del Governo viene nominato da costui. Quindi che espressione della volontà del popolo rappresentano entrambi?

Ormai è ben chiaro che anche noi, cittadini poverini, mettendo la crocetta in una o più caselle della scheda elettorale, diventiamo tacitamente complici, in quanto consapevoli del “non obbligo di mandato” che costoro prendono su di sé dopo averci carpito il voto.

Se l’aria della politica è ammorbata

L’aria che si respira intorno ai partiti è ammorbata da invidie e da gare di sopravvivenza, le poltrone in Parlamento sono troppo comode e c’è una colla che le rende attraenti.

A questa gente piace giocare sporco, di certo non si fanno scrupoli.

Oriana Fallaci, quando scriveva che calunnia

Aveva ragione Oriana Fallaci, quando scriveva che calunnia, oltraggio, menzogna sono l’arma per perseguitare l’avversario, per diffamarlo, ridicolizzarlo, demonizzarlo.

Lupi vestiti da agnello, tutti, è inutile che si rifacciano il mantello per mimetizzarsi, cancellando vecchi post, tweet e video ora pericolosamente “scomodi” alla loro facciata, alla nuova facciata.

Lo abbiamo capito di che pasta sono fatti nel loro intimo.

Le due categorie di sinistra e destra non hanno più senso, perché quella che ci ostiniamo a continuare a denominare “sinistra” non è proprio “di sinistra”, anzi sembra che finalmente “quelli della sinistra” cominciano a stufarsi di essere assimilati a loro.

In effetti il partito che si chiama democratico non sta con il popolo, non lotta per il popolo, i voti li prende da un elettorato che abita il centro delle città, nei quartieri bene, là dove vivono gli intellettuali, gli emergenti, gli arricchiti, gli snob, i “radical chic”.
Gente che con facilità viene arruolata per sottoscrivere petizioni secondo le soffiate di comodo.

Intanto quelli che volevano aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno, si sono tonnati da sé, hanno fatto tagliare il numero degli eletti e si sono autoliquidati, tranne forse alcuni furbetti con veloce nuova casacca.

E di tutti i furbetti con rinnovate livree l’elettorato se ne ricorderà. L’elettorato serio non perdona.

Siamo nella melma

È iniziata la campagna elettorale e già sono cominciati gli starnazzamenti, ma le oche e le galline finiscono per imbrattarsi nei loro stessi escrementi, razzolando nel fango per cercare i vermiciattoli.

Se è vero che la politica è anche “arte del compromesso”, della mediazione, essa è anche il mestiere dell’ipocrisia, del filtraggio della verità, ovvero dello spargimento del dubbio, della menzogna, della calunnia.

Il gioco del potere sta tutto nel rimaneggiamento mentale della folla.

Si sono divertiti tutti a manipolare le menti, a incutere la paura, a spargere il terrore fioccando a tutto spiano decreti di emergenza, trascurando vergognosamente i reali sostegni all’economia reale.

Si sono fatti grassi nel tenere gli individui nell’ignoranza e appena qualcuno tirava su la testa gli facevano piombare addosso l’accusa di diffondere fake news e di fomentare il complottismo.
I dissenzienti sono stati demonizzati, i loro social chiusi o penalizzati.
Come non si può parlare di “diritti sospesi”?

La “militarizzazione” totale, tuttavia, non è stata raggiunta, ed ora tutti a casa!

Nondimeno, ci voglio ancora tenere nella melma, continueranno a inzaccherarci le ali.

Da quando sono implosi i 4-5 grandi partiti, dopo la squallida faccenda di “Mani pulite”, non ho mai assistito ad una così misera atmosfera politica.

Manca poco alla resa dei conti e scommetto che assisteremo a quanto di peggio l’indole umana è capace di partorire.

Tanto più che a nominare il nuovo capo del governo e ad accettare la lista dei ministri ci sarà ancora lo stesso arbitro!

 

Maura Sacher

 


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