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Qual è la libertà

Prima di tutto la libertà è poter dire quello che si pensa e lasciare che altri possano fare altrettanto, purché non ci siano offese ed insulti, che sarà anche “libertà di pensiero” ma è oltremodo maleducazione.

La premessa, su cui è facile essere tutti d’accordo, cozza, tuttavia, con le censure sui media e sui social, dove assistiamo ad un appiattimento e asservimento al “pensiero unico”.

Ovvio, questa situazione è percepita solamente da chi la pensa al contrario.

Migliaia di persone, tra cui esercenti e lavoratori di locali pubblici, in varie città, per oltre un anno partecipano a manifestazioni contro le continue misure governative che pongono limitazioni alle attività economiche, all’esercizio del libero commercio, alle attività turistiche, culturali e di spettacolo.

Si è formato il movimento #ioapro, con migliaia di ristoratori, gestori di bar, agriturismi, disposti a sfidare multe e chiusure, pur di lavorare, visto che i ristori, gli indennizzi, le coperture finanziarie erano per niente sufficienti, anzi, addirittura considerate una beffa, un’ingiuria, come denunciavano le categorie di rappresentanza.

E adesso si grida al #nogreenpass, perché viene sostenuto non spetti a loro, ai gestori, il controllo dei documenti. E poi su quale base giuridica essi possono vietare l’ingresso ad altri clienti?
E come comportarsi con i loro dipendenti? Devono pretendere anche da loro la vaccinazione, benché non esista l’obbligo?
La carta verde divide anche loro.

“Libertà, libertà” è il nuovo slogan delle piazze.

Aspettiamo tutti il ritorno alla libertà, di lavorare, di muoverci, di vivere riprendendo le abitudini interrotte da quasi due anni.

Le opinioni degli Italiani oggi non sono più quelle dell’anno scorso.
Per alcuni è un atto di libertà vaccinarsi, per altri il non vaccinarsi.
I vaccini rendono liberi e il passaporto ne è la prova! Così si può andare dappertutto, ed è colpa dei non vaccinati se ancora non si può.

Fino a pochi mesi fa, ovvero, fino all’insediamento di Mario Draghi e dell’affido ad un Generale la regia del piano vaccinare, c’era una buona quantità di cittadini che protestava contro i sistemi degni di regimi dittatoriali e polizieschi.
E contro il terrorismo mediatico che diffonde quotidianamente i numeri sui colpiti dal virus.

Ora, i “pecoroni” senza cervello, i creduloni, sono quelli che seguono le opinioni di scienziati che stanno dall’altra parte.

Così è se vi pare …

Maura Sacher


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