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Prosecco Valdobbiadene: risolta la questione degli ettari fantasma

L’Assemblea dei soci del Consorzio di Tutela del Prosecco Doc, alla fine delle relazioni tecniche, ha approvato il bilancio consuntivo 2015 e il preventivo 2016. In platea una rappresentanza dei 10.425 produttori, 1.201 aziende e 356 case spumantistiche.

Il punto più cruciale delle discussioni è stata la questione dell’estensione delle superfici vitate destinate a Prosecco Doccolline di valdobbiadene-2, e all’interno di essa il “pasticcio” di 2mila ettari che non si trovavano più contro il disciplinare che parlava di 20mila ettari (precisamente 16.500 al Veneto e 3.750 al FVG).

A monte, infatti, c’è sia la pressione dei produttori per rispondere al boom delle richieste mercato estero (qualcuno dice si fa fatica a trovare materia prima con lo spazio attuale) sia una storia di conti sbagliati, conti che già non tornavano nella produzione 2013/2014 e scoperti nel redigere i bilanci del 2015, comunque approvati.

Insomma, una serie di controlli ha fatto scoprire che ne sono stati coltivati effettivamente 2mila in meno. Il 10 %, in meno, corrispondenti secondo alcuni produttori ad una perdita dai 25 ai 30 milioni di introiti.

La Regione è intervenuta per correggere il pasticcio. Il compromesso recepito dal Consorzio e approvato dall’Assemblea dei soci del Consorzio Prosecco Valdobbiadene è sostanzialmente questo: il blocco degli impianti viene mantenuto, ma il tetto viene innalzato da 20.250 a 23.250 ettari complessivi.
I tremila ettari in più di vigneto, entro il 2017, verranno ripartiti proporzionalmente tra Veneto e Friuli Venezia Giulia.

Ha spiegato il presidente Zanette all’assembleaStefano-Zanette Presidente Consorzio Tutela Prosecco: “Di questi 3.000 ettari metà verranno riservati ai produttori storici, utilizzando un algoritmo applicato a partire dal basso. Gli altri 1.500 ettari verranno distribuiti con criteri di assegnazione che favoriranno i giovani  e privilegeranno le produzioni Biologiche. Ciò a conferma della direzione intrapresa dal Consorzio a favore della sostenibilità ambientale”.
Ovviamente in linea con le raccomandazioni della Regione sull’uso di fitofarmaci nocivi alla salute dell’uomo, stante che c’è in ballo la domanda per il riconoscimento di patrimonio UNESCO delle Colline di Conegliano Valdobbiadene.

Maura Sacher


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