Tribuna

Piove e grandina, governo ladro o cambiamenti climatici nefasti?

“Il cambiamento climatico non esiste” Questo affermano i negazionisti oltranzisti della meteorologia.
Purtroppo è vero il contrario. Le temperature rilevate negli scorsi giorni hanno evidenziato che il 2020 avrà una temperatura media superiore di 1,41 gradi.

Questo dato si pone purtroppo al primo posto come anno più caldo da quando sono iniziate ad essere catalogate le rilevazioni. Siamo di fronte ad una tendenza alla tropicalizzazione che comporta sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense, trombe d’aria, grandine di maggiori dimensioni, maggiore frequenza di eventi atmosferici violenti e venti che soffiano ad altissima velocità.

Non bastano le bastonate che i parassiti aggressivi già danno alle coltivazioni agricole. Le perdite di produzione agricola e i danni a macchinari e strutture ammontano a decine di miliardi di euro nell’ultimo decennio.

Quest’anno lungo tutta la penisola più di un frutto su tre verrà perduto perché non raccolto o a causa dell’andamento climatico e dei parassiti. Dall’inizio di Giugno si è verificato un aumento del 127 % delle grandinate.

In Piemonte questi violenti fenomeni hanno colpito la provincia di Torino e di Alessandria. Il vento ha soffiato ad oltre cento chilometri orari. Nell’Astigiano orzo, grano e vigneti sono stati bombardati da chicchi grandi fino a 3 centimetri.

Compromessa la raccolta del fieno che necessitava di acqua dopo la siccità autunnale ma che ne ha ricevuta troppa tutta in una volta. Nel Verbano Cusio Ossola sono cadute intense piogge che in giorno hanno raggiunto la quantità caduta in tre mesi.

In Lombardia colpito duramente il territorio di Varese. Soia e mais, fagioli, pomodori ed uva pronta per essere raccolta hanno subito quasi una decimazione. Gravi i danni per le piante di vite nell’Oltrepo’ Pavese.

Nel Mantovano una tromba d’aria unita alla grandine ha colpito i vigneti di Lambrusco. Sia nel Mantovano che nel Cremonese devastati i campi di mais, soia e fagioli. In Trentino Alto Adige meleti e vigneti devastati.

I guai maggiori li ha avuti il Veneto. I kiwi e i vigneti hanno subito danni gravissimi. In Valpolicella interi filari di viti abbattute da un vento che ha soffiato ad oltre 150 chilometri orari.

Forse vedremo meno prosecco in giro. In Emilia Romagna la provincia di Ravenna ha subito l’attacco di una pioggia di ghiaccio.

Proprio nel momento di maggiore attività in campagna tra raccolta delle pregiate varietà di frutta e vendemmia. Non bastava il gelo primaverile e la cimice asiatica. In meno di un mese si rischia di vedere vanificato il lavoro di un anno intero.

Crollo del 28 % di raccolta delle pregiate pesche nettarine e addirittura del 58 % per le albicocche. Gli ottimi pomodori coltivati nelle province di Piacenza e Parma non sono in buone condizioni.

Al Centro Sud è il Lazio a soffrire per il maltempo nei territori di Frosinone e Latina ed in tutta la Ciociaria. Già le nevicate di Febbraio e le successive gelate avevano compromesso soprattutto gli ulivi.

Le malattie e il recente nubifragio rischiano di dimezzare la campagna autunnale delle olive. I raccolti di vigneti, ortaggi e fiori coltivati sono stati rovinati in parte dalle intense piogge degli ultimi giorni.

Ma per gli stupidi ottusi negazionisti dei mutamenti atmosferici il clima non sta assolutamente cambiando.

Umberto Faedi 


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Redazione

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