Tribuna

Perché per un invito a cena mi devo vestire bene?

Anche se l’abbigliamento ha perso moltissima dell’importanza che ha sempre avuto nel passato e che ancora aveva venti-trenta anni fa, in molte famiglie si insegna, con l’esempio, che presentarsi vestiti in un certo modo significa non solo valorizzare sé stessi ma viepiù portare rispetto agli altri.

Certamente oggi, purtroppo, non si osserva più la regola che ogni fascia oraria della giornata necessita di uno specifico tipo di abito, nonché di accessori, e parimenti ogni tipologia di evento, così finisce ci si veste di nero fin dal primo mattino e di marrone la sera, e con la mise d’ufficio poi si va ad un concerto o ad una cenetta romantica.
Dopo otto ore di lavoro può essere difficile passare per casa, cambiarsi d’abito e darsi una rinfrescata, spesso opportuna, prima di recarsi a cena in ristorante o da amici, però ci si dovrebbe organizzare, magari portandosi in ufficio un cambio.

Non si tratta di mera formalità se cerchiamo di adeguarci al contesto osservando l’etichetta, ci atteniamo semplicemente al principio etico del “rispetto”.

L’ambientazione del pasto segue anch’essa dei canoni precisi, che inizia con la posa della tovaglia, che deve essere linda e ben stirata. In verità una tavola degna delle grandi occasioni non deve mostrare i segni della piegatura, gli intenditori suggeriscono di dare una passata di ferro da stiro prima di posizionare piatti e bicchieri.
Inoltre, per accogliere i nostri ospiti tiriamo fuori il servizio migliore, con i bicchieri all’ultimo grido, vero? Cerchiamo accuratamente il vino adatto alle pietanze, studiamo il modo più artistico per presentare le nostre vivande, aggiungiamo un centro tavola, e le candele, se è il caso, insomma creiamo un contesto il più elegante possibile, spinti dal piacere di offrire una gradevole atmosfera in cui il cibo possa venir gustato nella sua esaltazione anche estetica.

Ebbene, allora perché non presentarsi a questa mensa così perfetta anche noi con un look confacente? Un appropriato abbigliamento completa il quadro e ne mantiene l’armonia.
Anche se la conclusione del banchetto, ahimè, assomiglia spesso ad un campo di battaglia dove oltre alla tavola in assoluto scompiglio alcuni commensali si ritrovano in disordine, giacche levate, camicie stropicciate e non più ben infilate nei pantaloni, cinture slacciate, cravatte allentate. Le signore, una certa preoccupazione del proprio aspetto la mantengono seppure a fatica, specialmente se si sono preparate con cura all’evento.

Tuttavia, ad una cena, che non sia dichiaratamente “di gala”, non è necessario presentarsi in tutto sfarzo. Da evitare pailette o robe sbriluccicanti.

Da parte sua, la padrona di casa non deve mai essere più elegante delle signore invitate, per non mettere a disagio coloro che si presentassero in abito semplice.
Superfluo aggiungere che non deve nemmeno comparire con la veste da casa, grembiule e pantofole (nella versione “così sto più comoda”), anche se riceve amici consolidati o parenti.
Chi ospita si veste come se dovesse recarsi a casa di qualcun altro.

donna Maura
m.sacher@egnews.it


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