Tribuna

Per Nanni …è solo musica

Un titolo poetico, evocativo, “…è solo musica, ma senza amore ed amicizia è nulla…”, di inusuale lunghezza per un’opera di narrativa, e un nome, l’autore, Pier Luigi Nanni, giornalista, ben noto negli ambienti in cui si parla di vino.
Laureato in Scienze Agrarie, P.L. Nanni ha una carriera di sommelier professionista e di insegnamento presso vari Istituti Professionali Alberghieri, collabora con diverse testate e siti web del settore.
Nel suo intenso “peregrinare” lavorativo da Sommelier, ne ha viste e sentite di tutti i colori, e ha ridipinto tutto in un libello on-line dal significativo titolo “Lo sproloquio enologico”, dove sono raccolti gli errori e orrori rilevati, stando a contatto con il pubblico (di pseudo intenditori) in oltre cinque anni di attività professionale.pier-luigi-nanni
Ora, in età pacificamente matura ha deciso di pubblicare non un’opera utile al settore gastronomico, mettendo nero su bianco le sue esperienze, forse consapevole che le librerie ne abbondano, bensì un libro di narrativa. 
Questo suo primo libro, che Nanni ha tenuto nel cassetto per molto tempo prima di decidere di darlo alle stampe, è l’esempio tipico di «creatività giovanile recuperata, e divulgata, quando ormai la gioventù è soltanto – ahinoi – oggetto di ricordi», come scrive Piero Valdisserra nella recensione che ci ha mandato in Redazione.
E vogliamo continuare con le parole di Valdisserra, estratte dal testo.
«La presentazione del suo volume parla di thriller metropolitano con sfumature di noir. A noi è parsa una storia piuttosto bizzarra, nella quale si alternano personaggi e comparse altrettanto bizzarri. 
Il primo aspetto è il carattere del protagonista, Frederic “Pilastro” Blondevitz, che intride di sé ogni pagina del libro.

Un carattere nel quale riconosciamo molti tratti dell’Autore e della sua bolognesità, così tipica e genuina. Leggiamo di Blondevitz e pensiamo a Nanni, insomma: e ci resta in mente quel suo atteggiarsi sempre agrodolce, quella sua filosofia spicciola di utilitarismo quotidiano, di sottili astuzie, di scaltri attendismi, al limite di calcolate pavidità. 
Il secondo aspetto è la lingua.

Una lingua molto personale, infarcita com’è di parentetiche, di incisi, di appelli al lettore, di esclamazioni, di ridondanze, di equilibrismi sintattici spinti non di rado all’estremo. Una specie di ‘argot’ italo-felsineo, che comunque intrattiene piacevolmente chi legge. Ancora una volta, per noi che conosciamo l’Autore la sua cifra linguistica, e quella stilistica, sono pretesti per “riconoscerlo” a ogni pagina.

A lettura finita, ci resta un interrogativo al quale fatichiamo a trovare risposta. Perché Nanni non si sofferma mai sui suoi amati vini, e fa invece continui riferimenti alla coca annacquata (inorridiamo al pensiero) del protagonista? Forse il sommelier che è in lui ha voluto prendersi una vacanza… Chissà.
Quando Nanni rivedrà il suo editore, per riscuotere i meritati diritti d’autore e per mettere in cantiere una nuova edizione del volume, potrà anche espungere dal testo qualche refuso di troppo di questa prima tiratura, che evidentemente ha pagato un comprensibile dazio all’urgenza dell’esordio letterario.»
Pier Luigi Nanni, “…è solo musica, ma senza amore ed amicizia è nulla…”, Bologna, Società Editrice Esculapio, 2015, 136 pagine, 9,00 euro.
Maura Sacher


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