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Pasticcerie per cani

… e per i senzatetto e i senzalavoro?
L’arte gastronomica ha pensato anche ai cani, e non per suggerire manicaretti domestici da somministrare a loro, bensì per affermarsi nel nuovo settore del settore del “pet food”.

Guai dare alle bestiole di casa gli “avanzi” del nostro pasto umano, come da millenni sta nella nostra e loro storia, meglio buttarli nella spazzatura, contribuendo allo “spreco alimentare” e alla raccolta dell’“umido” comunale. Ci pensano, invece, le industrie ad elaborare crocchette e pappette, in gusti ed esigenze per età, razza, stazza, condizioni di salute, in segrete sperimentazioni, come il programma di Report di domenica sera 6 dicembre 2015 ha accuratamente esplorato.

Non ci possiamo credere, per quanto siamo amici dei quattro zampe, e forse non lo siamo troppo se ci scandalizziamo sapendo che si moltiplicano anche in Italia le produzioni e vendite di pasticcini per i cani: img_bakery3dalla promozione on-line ai negozi in città, pubblicizzando prodotti al 100% artigianali e privi di zuccheri aggiunti, cioccolato o altre sostanze nocive.
E addirittura sono state aperte gelaterie esclusive per i cani!

Va bene avere cura e affetto per il cane, cagnolino, cagnone, o gatto, gattino, gattone, e spendere quattrini per il suo nutrimento, ma chi gode di tanta disponibilità economica ci pensa ai 4 milioni di esseri umani che in Italia sono sotto la soglia di povertà, e quanti vivono in macchina, dormono sulle panchine, rovistano nei cassonetti?

UOMO CHE ROVISTA NEI CASSONETTINon è concepibile si pensi alle feste di compleanno canino con torte e biscotti, quando la generazione dei nostri figli trentenni non ha lavoro stabile e sarà fortunato chi di loro potrà andare in pensione a 75 anni! Con una cifra irrisoria, in aggiunta.

Maura Sacher


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