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Che partita ci giochiamo?

La partita tra Italia e Germania è come un braccio di ferro, e tanti cittadini pensano che il pugno di ferro ce l’abbia la Germania, anzi la Cancelliera Angela, come il Matteo fiorentino l’appella affettuosamente.

Nel Triumvirato dei padri fondatori, come i media lo hanno definito, esclusa la Spagna perché sotto elezioni, nessuno si è accorto che il nostro premier è stato calendarizzato per ultimo della partita? Prima la Merkel si è incontrata con Hollande, ultimo Renzi. Quelle che ufficialmente sono state le loro dichiarazioni alla stampa si possono leggere ovunque, ma sono le sfumature delle loro gestualità, il meta-linguaggio, immortalate nei video, a parlare e a raccontare come veramente stanno i giochi degli equilibri politici.

I resoconti giornalistici dello scambio di idee sulla “posizione dell’Europa” (quale Europa se solo 3 Paesi sugli ormai 27 si arrogano il diritto di farsi portavoce) nei confronti del Brexit e sulle “regole da rispettare” sulla questione delle banche nazionali in difficoltà, ci hanno mostrato che *mai* le parole ‘cittadini’, ‘contribuenti’, ‘lavoratori’ sono state nominate, mentre di bocca in bocca rimbalzavano le parole ‘investitori’, ‘ricapitalizzazione’, ‘fondo Atlante’, ‘salvataggio delle banche’. Ossia, realtà lontane anni luce dalla quotidianità dei nostri artigiani, commercianti, agricoltori, esclusi da ogni partita.

Chi tira, dunque, le fila delle nostre sorti degli Italiani? renzi-merkel1Facile la risposta: i gruppi legati alle multinazionali.
E non per niente Renzi, mentre erano in corso le campagne amministrative comunali, si presentava alle Assemblee delle grandi ‘Conf’ dove riceveva applausi.

Molti italiani auspicano che la partita calcistica di sabato abbassi le penne alla “Angela”, che sicuramente vi assisterà, altrimenti per l’Italia c’è poca speranza di farsi ascoltare.

Maura Sacher


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