Vino e Ristoranti

OK al rialzo del tasso alcolometrico per le uve del Nord Italia

Alla fine di agosto il MIPAAF aveva inoltrato a Bruxelles la richiesta per le Regioni Veneto, Piemonte, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e le province autonome di Trento e Bolzano, l’istanza di arricchimento di 0,5% gradi dei vini della vendemmia 2014.

La richiesta è prevista dal Regolamento UE n. 1308/2013 allegato VIII parte I lettera A punto 3, in caso di “condizioni climatiche eccezionalmente sfavorevoli”.
La situazione climatica che ha interessato queste regioni italiane, con piovosità abbondante, scarso soleggiamento e temperature inferiori ai consueti livelli stagionali, oltre a grandinate e ventosità fuori della norma, ha influito negativamente sul processo metabolico della vite determinando un rallentamento dell’accumulo zuccherino delle uve.

In anticipo sui tempi temuti, ottobre, in quanto la Commissione Europea ventilava analoga istanza da altri Stati Membri, onde varare un provvedimento unico, è stata accolta la richiesta, con effetto retroattivo.

La Commissione, tuttavia, da quanto è trapelato, ha fatto capire che questi provvedimenti sono di norma adottati senza particolari problematiche autonomamente e che negli anni precedenti i produttori di altri Paesi hanno provveduto all’arricchimento – nel limite del 2% – anche prima della pubblicazione del Regolamento autorizzativo.

Per contro, si segnala che per la vendemmia 2014 del Prosecco Doc, il titolo alcolometrico volumico totale minimo delle partite, ottenute dalla sola varietà Glera e destinate alla tipologia frizzante, il Consorzio di Conegliano ha inoltrata richiesta al Mipaaf per fissarlo a 8,5% vol. invece che a 9,0%, viste le curve di maturazione delle uve a Glera.

In controtendenza ai molti produttori che temono di non poter offrire prodotti all’altezza delle aspettative, gli aderenti al Consorzio Friuli-Colli Orientali Ramandolo.
«Di per sé – ha commentato il presidente del Consorzio, Adriano Gigante in incontro tecnico tenutosi nella nuova sede di Corno di Rosazzo – le gradazioni alcoliche più basse non vanno certamente a scapito della qualità del vino futuro. Anzi, sono assolutamente in linea con le nuove tendenze di consumo dove si prediligono vini più leggeri, freschi e aromatici, soprattutto se bianchi».

Maura Sacher


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