I Viaggi di Graspo

My Wine e la Slarina da Cellarengo a Merano 

My Wine e la Slarina da Cellarengo a Merano  A Cellarengo in provincia di Asti una incredibile esperienza di recupero e preservazione di uno storico vitigno

My Wine e la Slarina da Cellarengo a Merano 

da sx Giuseppe Casella, Aldo Lorenzoni e Giuseppe Gianolio

A Cellarengo in provincia di Asti una incredibile esperienza di recupero e preservazione di uno storico vitigno piemontese, la Slarina o Cellarina.

 

Giuseppe Gianolio è un uomo pratico ma di grandi visioni, nella vita, dice lui – faccio l’ingegnere con una particolare attenzione alla bio-edilizia, ma in verità la cosa che più lo appassiona e lo diverte è l’associazione che ha fondato nel 2010 insieme ad alcuni amici che hanno chiamato My Wine.

la Slarina

My Wine è oggi un’esperienza di vita e di condivisione molto esclusiva che si occupa di fatto della salvaguardia e valorizzazione della Slarina, qui chiamata anche Cellarina condividendo i frutti di questo prezioso lavoro con una settantina di soci dispersi in tutto il mondo.

Giuseppe Gianolio

Tutto inizia- racconta Gianolio – dalla voglia di recuperare alcuni vecchi vigneti testimoni della storica viticoltura di questi luoghi, siamo molto vicini ai territori della Langa e per certi versi suoli, esposizioni e clima sono molto simili.

 Sarebbe stato quindi facile immaginare anche qui di clonare un’altra dimensione del Nebbiolo, ma volevamo onestamente percorrere una strada più originale, così dopo un’ampia riflessione anche tecnica coinvolgendo Istituzioni e Centri di Ricerca abbiamo deciso di puntare sulla Slarina ed i risultati ci stanno dando tante soddisfazioni.

La Slarina pronta per la vendemmia

Inizialmente abbiamo cercato di recuperare tutte le informazioni su questo vitigno chiedendo ai vecchi agricoltori di questo territorio, poi abbiamo trovato nel Centro Bonafus di Chieri le indicazioni tecniche per rigenerare i vecchi vigneti e nella Scuola Enologica di Alba il supporto per le vinificazioni, il tutto in cambio del nostro sostegno in borse di studio.

Geograficamente, continua Gianolio, siamo nel cosiddetto Pianalto Astigiano, un territorio a cavallo tra le ultime propaggini delle colline del Monferrato, il Roero e la pianura torinese. 

In vigna

Qui la Slarina c’è sempre stata raggiungendo anche superfici molto importanti, la ricostituzione post fillossera l’ha però vista molto penalizzata probabilmente per la sua scarsa produttività  decisamente inferiore rispetto a quella della Barbera. 

Molto interessante anche l’origine genetica di questo vitigno come testimonia il catalogo del VIVC che individua come unico genitore ad oggi conosciuto il Neretto di Marengo che tra i suoi sinonimi ha Nebbiolone (ops!) e Uvalino ma probabilmente si tratta di un errore.

A testimoniare storicità e diffusione della Slarina sono i suoi numerosi sinonimi come Balsamina, Cenerina, Slarina Rara, Sellerina, Moccagatta e tanti altri.

splendido esempio di Slarina

Oggi questo progetto di recupero e valorizzazione per My Wine è molto cresciuto e strutturato con l’impianto di un nuovo suggestivo vigneto disteso ad anfiteatro dove non solo si produce un’ottima Slarina ma che diventa anche luogo ideale di incontro e di crescita e di rigenerazione per tutti i soci che qui possono essere coinvolti non solo nella raccolta dell’uva ma in tutta una serie di eventi culturali e di spettacolo durante tutto l’anno.

Massimo Tamagnone

L’associazione ha in prossimità di questo vigneto anche la sua sede in Via Aldo Moro, un luogo  storico, intimo ed esclusivo che raccoglie come uno scrigno memorie, vite e vini.

Un luogo magico scoperto grazie ai nostri ambasciatori in Piemonte Giacomino Fasano, Piero Santoro e Massimo Lampugnani.

E qui incontriamo alcuni altri soci di My Wine che togliendo tempo alle loro attività principali diventano, a seconda delle situazioni e delle emergenze, cuochi, viticoltori, comunicatori ed enologi come Massimo Tamagnone che segue maturazioni e vinificazione, Daniele Cerrato e Carlo Baldino che sono la memoria storica del gruppo.

Massimo ci ricorda che la Slarina ha un grappolo di medie dimensioni, conico e piuttosto allungato, spesso con una o più ali lunghe e ricadenti ma sempre molto spargolo, ciò che però la caratterizza è l’acino  piccolo e rotondo con buccia consistente di colore scuro blu-nero molto pruinoso. 

La maturazione è medio-tardiva, generalmente pochi giorni prima della Barbera con una produzione però inferiore.

Scambio di doni tra GRASPO e MY WINE

La diffusione della Slarina coinvolgeva nel passato un’ampia area collinare e pianeggiante del Piemonte sud-orientale, interessando  la piana compresa tra Alessandria, Novi Ligure e Tortona detta tradizionalmente “Fraschetta di Alessandria”. 

Negli ultimi anni, a seguito dell’iscrizione nel Registro delle Varietà della vite nel 2007 a cura del CNR, grazie ad Anna Schneider e Stefano Raimondi, si stanno diffondendo nuovi impianti di Slarina coinvolgendo ad oggi almeno una decina di aziende nelle aree collinari del Tortonese e del basso Monferrato. 

Nel 2010 quando siamo partiti – spiega Cerrato – la superficie occupata da questa varietà era di soli 2 ettari mentre oggi pensiamo di aver superato complessivamente i 10 ettari vitati. 

In purezza esprime vini di un rosso rubino intenso e con profilo aromatico ampio e complesso – conclude Baldino con il calice in mano – dove sensazioni di fiori freschi, frutta rossa spezie emergono, unitamente ad una buona struttura, bilanciata freschezza e bella morbidezza. 

Quello che ci interessa oggi sarebbe verificare la sua espressione sulle lunghe distanze e magari coinvolgere tutti i produttori di Slarina in un evento coordinato per rilanciarla come merita.

 E dopo aver assaggiato una straordinaria verticale di Slarina e visto il suggestivo e teatrale vigneto per un evento di questo livello crediamo che questo sia il luogo migliore.

Vitigni dal passato, anche a Cellarengo, ma per i vini del futuro.

E se vogliamo parlare di futuro GRASPO e MY WINE saranno insieme alla prossima Fiera della Biodiversità dal 17 al 19 ottobre alla masseria Ferragnano a Locorotondo in provincia di Bari per presentare le nostre esperienze ed i nostri particolari vini e naturalmente al Merano Wine Festival il prossimo 7 novembre nell’ambito del salone Taste Terroir..seguiteci.

Il viaggio continua…

 

Di Aldo Lorenzoni e Luigino Bertolazzi 

Foto di Giuseppe Casella e Andrea Bendazzoli


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