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Mercatini, Babbo Natale, Presepi e atmosfera intorno

Ad ogni occasione per qualche ricorrenza o manifestazione periodica di mercatini in piazza (e nelle vie dei centri) i commercianti limitrofi si lamentano di rimetterci negli affari, perché le loro vetrine sono oscurate dagli stand allestiti davanti e sono convinti che la massa delle persone che si riversa tra i baracchini ignora gli esercizi commerciali locali.

A mio parere, un’inutile polemica, lo shopping compulsivo che si scatena intorno ai Mercatini come quelli di Natale non impedisce la capatina ai negozi, se questi offrono un’immagine accattivante presentando il migliore aspetto consono all’atmosfera, ma soprattutto perché le loro merci non hanno motivi per temere la concorrenza con gli standisti, tranne forse quelli che vendono sciarpe e berretti a prezzo, forse, più conveniente. I mercatini di natale puntano piuttosto su oggetti di artigianato e gastronomico.

Ma il centro della questione è: chi coglie in questa frenesia agli acquisti la vera atmosfera natalizia? Viviamo tra ipocrisia e verità, in ossequio al politicamente corretto del momento.

I tanti Babbi Natale, infagottati in costume rosso e barba bianca, sbigottiscono i bambini fiduciosi nella credenza ad un “unico” Babbo Natale o ad un Gesù Bambino portatori di doni (letterina o meno), e le povere creature innocenti così cominciano a sedimentare il seme che gli adulti nascondono loro qualcosa, finché qualche compagnuccio in quarta elementare non gli sbatterà in faccia la verità. Tutti siamo stati traumatizzati davanti a tale rivelazione, ma l’abbiamo superata, maturando la consapevolezza che la verità è quella a cui crediamo noi stessi, non tanto quella che ci raccontano gli altri. Per estensione di metafora, diventati adulti, grazie a questa lezione, potremmo trovare un equilibrio nel riconoscere quando qualcuno ci vuole mettere in testa una verità a suo comodo.
Tuttavia, fino ad oggi non risulta che qualche gruppo abbia sollevato una movimentazione popolare contro tale rappresentazione di incappucciati nel rispetto di convinzioni avverse. Invece, è la questione del Presepe che turba gli animi.

Nei vari mercatini di Natale non manca un allestimento del Presepe con mangiatoia, bue e asinello, e Giuseppe e Maria inchinati sulla creatura, tuttavia da alcuni anni si moltiplicano gli episodi di chi elimina (nelle piazze e nelle scuole), questa tradizione risalente al Medioevo, in nome del falso e ipocrita concetto di non “offendere” la sensibilità di ‘altrimenti’ credenti.
Una scemenza colossale, da gruppetto di rancorosi, ignorando che Gesù, figlio di Maria, è citato più volte nel Corano (con la formula “il messaggero di Dio” o “la parola di Dio”). Che la gente si documenti meglio, prima di prendere posizioni!

Ogni anno l’atmosfera dei giorni attorno al 25 dicembre viene vissuta freneticamente da credenti o non credenti alla nascita del bambino Gesù, tra giri di acquisti per regali e visite ai presepi allestiti nelle Chiese, ma il messaggio che alla fine coinvolge tutti è l’augurio di Pace, tradotto in felice convivenza, da condividere con i propri cari, famigliari ed amici.

Con ciò, formulo i miei personali auguri a tutti i nostri lettori di trascorrere le Festività nel migliore dei modi, nell’osservanza della tradizione in cui crede, estendendo l’augurio di buoni affari a tutti gli operatori del commercio.

Maura Sacher


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