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Mazzaferrata, il Super Tuscan del Chianti

È senza alcun dubbio la longevità l’elemento caratterizzante della verticale di Mazzaferrata che si è svolta a Palazzo Gondi a Firenze sabato 9 febbraio.

Una degustazione speciale per festeggiare i trent’anni di questo Super Tuscan nato dall’idea del Marchese Bernardo Gondi negli anni ‘80.

Nobili di antico lignaggio, cavalieri all’epoca di Carlo Magno e citati da Dante nel Paradiso, i Gondi sono tra le più antiche famiglie Fiorentine.
Oggi una tra le più importanti, con il loro meraviglioso Palazzo Gondi, ad un passo da Piazza della Signoria. Una lunga storia di banchieri e diplomatici ha segnato il carattere di questa famiglia che oggi insieme, ognuno con il rispettivo ruolo. Sta dando una propria decisa impronta al panorama vinicolo toscano.

Cabernet Sauvignon nel cuore del Chianti Rùfina, a Pontassieve, alla Tenuta Bossi, un’incantevole proprietà di 315 ettari di cui 19 a vigneto.
30 ad oliveto, accarezzata dalla fresca brezza proveniente dagli appennini con terreni galestrosi, e sedimenti calcarei.
Un assaggio di nove annate per questo Super Tuscan, tra le più significative per comprendere come affina ed evolve questo straordinario vino rosso. Fermentato in tini di cemento, affinato per 24 mesi tra botti di rovere e barrique e lasciato poi riposare in bottiglia per altri due anni.

Un colore granato inteso e brillante che nemmeno nell’annata 1992, la più vecchia in degustazione, ha ceduto il passo ad ossidazioni virate di colore. Praticamente perfetto e i cui profumi e aromi, si aprono pian piano nel bicchiere, per sprigionare note più intense di cassis e amarene.
Croccanti nelle annate più giovani, arricchite da note di confettura di mirtillo nei più datati, ma tutti di grande complessità. Interessante notare come nelle annate più fresche, più difficili, come è stata 2001, le note di confettura abbiano ceduto a note erbacee più importanti. Frutta matura ma con nervo guizzante e fresco.
Allo scorrere del tempo il tannino e sue evoluzioni, vellutato e setoso nelle annate più mature, graffiante e vigoroso nelle annate giovani come la 2011. Comune denominatore le note discrete ed eleganti di cacao e di tabacco che la maturazione in legno ha esaltato.

A chiudere la verticale il nuovo nato in casa Gondi, il Fiammae, Sangiovese in purezza, in parte appassito ed affinato in barrique per una esperienza gusto-olfattiva ideato e voluto dai figli del Marchese Gondi, Gerardo e Lapo.

 

Un’immersione nella storia di questa grande famiglia, che è anche la storia di Firenze che, bellissima, spiava dalla finestre dell’antico palazzo, mostrandosi in tutta la sua magnificenza.

 


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Sonia Biasin

Giornalista pubblicista, diploma di sommelier con didattica Ais e 2 livello WSET. Una grande passione per il territorio, il vino e le sue tradizioni.

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