Vino e Ristoranti

Maretta sulle funzioni “erga omnes” nei consorzi di vini

FIVI, la Federazione dei vignaioli indipendenti, chiede al Ministro Martina una maggiore vigilanza  sul rispetto della legge riguardo alla norma che contempla le funzioni «erga omnes» dei Consorzi di Tutela vini riconosciuti.

I Vignaioli Indipendenti hanno scritto al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali affinché i Consorzi, che si avvalgono dell’erga omnes di fornire una rendicontazione separata per le azioni di promozione della Denominazione, rispettino il Decreto legislativo del 2010, (norme per la “tutela delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche dei vini”).
Tale decreto ha riformulato i requisiti e le funzioni dei Consorzi di tutela, introducendo uno strutturato sistema di controllo e vigilanza sulle Denominazioni di Origine e le Indicazioni Geografiche dei vini, dando ai Consorzi, nel caso rappresentino almeno il 40% dei viticoltori ed almeno il 66% della produzione certificata, una serie di competenze da esercitare non solo nell’ambito del gruppo consortile bensì anche nei confronti di tutti i soggetti inseriti nel sistema di controllo delle DO/IG, pure se non soci del Consorzio.

In base alla legge in vigore, i Consorzi di Tutela dei vini DO/IG possono richiedere contributi a chi rivendica la Denominazione, anche se non soci, per finanziare le proprie attività. Ma la legge prevede che le voci di spesa di cui si chiede contribuzione ai non soci debbano avere un bilancio separato.
La Presidente della FIVI ha raccolto le segnalazioni, pervenute da numerose FIVI Matilde Poggi delegazioni locali, che alcuni Consorzi in diverse parti d’Italia stanno inviando richieste di contribuzione ai non soci, senza che l’obbligo di presentare una rendicontazione separata sui fondi erga omnes venga osservato.

“Chiediamo al Ministro Martina di intervenire – dichiara la Presidente FIVI Matilde Poggi – per richiamare i Consorzi alla necessità di adeguarsi al quadro normativo vigente, fornendo una chiara rendicontazione del loro operato suddivisa tra le azioni intraprese a favore dei soli soci e quelle intraprese a favore di tutti coloro che rivendicano la denominazione”.

Sempre la FIVI ha di recente richiesto al Ministro Martina di rivedere il meccanismo di attribuzione dei voti all’interno dei Consorzi di Tutela, avanzando una sua proposta, in modo da dare più spazio ai Vignaioli, per evitare il dominio delle cooperative di primo e secondo grado nei consorzi più importanti.

Maura Sacher


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