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Mais OGM: nuovo campo in Veneto

Mais OGM.Il Corpo  Forestale dello Stato ha scoperto, e sequestrato, pochi giorni fa un campo di mais geneticamente modificato Mon810, ovviamente illegale, alle porte di Rovigo.  Ma l’Italia non ha richiesto e ottenuto che sul proprio territorio fosse bandita la coltivazione del Mon810? Se lo domanda anche la presidente nazionale di Legambiente,. Rossella Muroni,  ricordando quanto sia rischiosa una contaminazione genetica in un territorio come il Polesine che ha fatto grandi sforzi per la conversione del prioprio modello agricolo da intensivo a produzioni di qualità.

Il Corpo Forestale dello Stato ha rintracciato altri casi di contaminazione dove era stato coltivato mais OGM come nel caso del Friuli Venezia Giulia. Se in Polesine un imprenditore di Frassinelle ha piantato sei ettari a mais OGM  nel comune di Guarda Veneta questo può avere ripercussioni su altri agricoltori e su altri territori ma è anche un esempio di come ci siano persone che non rispettano le leggi: I guadagni facili possono attirare ma questo paese ha bisogno prima di tutto persone oneste perché chi a nostro avviso se ne infischia dei divieti e delle leggi, è comunque una persona a cui non interessa il prossimo. Da qui a non pagare tasse o intraprendere altre azioni che vanno contro le leggi di uno stato il passo è breve.mais

Se il nostro paese ha scelto con convinzione di non coltivare sul proprio territorio il mais Mon810 ci sono ragioni precise ormai comprovate da anni di studi. Ogni fase agricola ( non solo la semina e la coltivazione) deve essere controllata e isolata dalle produzioni no OGM per cause che, a leggere i trattati scientifici mettono molta “tensione” perché coinvolgono anche il DNA di batteri.

Chi non si documenta può anche “essere felice” di nuove coltivazioni più resistenti (queste le principali motivazioni) e quindi storcerà il naso anche con chi oggi si sta battendo per gli accordi commerciali TTIP di cui in questo giornale la collega Maura Sacher ha trattato abbondantemente. Prima di pensare che chi vuol vederci chiaro è solo un guastafeste documentatevi: se siete persone di “buona volontà” converrete con noi che non possiamo abbassare la guardia:
Concludo per augurare al Corpo Forestale dello Stato di mantenere il proprio ruolo di controllo pur con i prossimi (strani) cambiamenti in vista.

Roberta Capanni


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Sonia Biasin

Giornalista pubblicista, diploma di sommelier con didattica Ais e 2 livello WSET. Una grande passione per il territorio, il vino e le sue tradizioni.

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