Vino e Ristoranti

Ma che colpa abbiamo noi?

Ma che colpa abbiamo noi se i furbetti della cantina rischiano di distruggere il lavoro e di vanificare gli investimenti dei vignaioli onesti? 

Come vengono puniti mi chiedo e se hanno la possibilità di rientrare nel mondo del vino oppure non sarebbe meglio convocarli che so alla camera di commercio e stracciargli davanti alla faccia permessi e licenze e non dargliela mai più?

Non penso di essere drastico ma non vedo appunto nell’ anno dell’EXPO, che ha per partner due multinazionale che sicuramente non guardano in faccia a nessuno se si tratta di profitto nemmeno se si tratta della salute delle persone o di distruggere territori, la solerzia necessaria per evitare questi episodi che danneggiano per l’ ennesima volta la reputazione del nostro vino nel mondo. 

Mi sembra che le autorità’ preposte siano in tutt’altro faccende affaccendate, inclini a fare passerelle sotto le insegne delle multinazionali straniere che sponsorizzano l’Esposizione Internazionale Italiana che deve completare ancora dei padiglioni. 

Ma non doveva essere Italiana appunto?

Per fortuna che c’e’ chi si e’ preparato per tempo e nelle riunioni internazionali quando viene invitato sfoggia un inglese veramente ottimo….. Sembra proprio che si faccia a gara nel darsi la zappa nei coglioni visti i problemi evidenziati in Romagna con cantine che non perdono il vizio di additivare il vino con zucchero o misteriose alchemiche polverine o con lo scandalo del Sauvignon Friulano, con il lavoro dell’esaltatore di aromi, impiegato da un  consulente bioclimatico molto conosciuto che non è dannoso, ma non e’ previsto dal disciplinare.

Sono 17 le cantine che lo hanno impiegato 2 delle quali fuori regione. Il consulente  è indagato assieme alla moglie e sicuramente molti sapevano, ma anche in questo caso di fronte al profitto e al risparmio c’è chi non si è tirato indietro.

Che colpa abbiamo noi addetti ai lavori, giornalisti, assaggiatori, sommelier, enotecari, ristoratori, barmen, osti, distributori, esportatori, appassionati, gourmet e non ultimi i consumatori se qualche furbo disonesto ci prova e sputtana tutto il mondo del vino?

Ovviamente nessuna ma chi custodisce i custodi dicevano giustamente i nostri antenati Latini visto il livello di malaffare e corruzione che quotidianamente emerge dalle cronache anche tra le schiere degli amministratori e delle istituzioni?

Poi abbiamo il ministro Martina che afferma trionfalmente l’avvio di azioni legali contro i contraffattori esteri che sfruttano l’ottima nomea dei nostri prodotti per fare quattrini. 
Sarebbe assai meglio che si occupasse del fronte interno!
Umberto Faedi


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Redazione

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