Tribuna

L’Osservatorio Immagino fotografa l’Italia in etichetta

Secondo l’Osservatorio Immagino Nielsen GS1 Italy, 6a edizione, il 25,2% dei 76.290 prodotti alimentari esposti in supermercati e ipermercati del nostro paese riportano sulla confezione un elemento che rimanda all’Italia.

Di questi prodotti alimentari venduti, in primis vini, pasta, latte, salumi, formaggi, acqua, il 10,8% riporta in etichetta l’indicazione della regione di provenienza e di cui si presume sia espressione e non solo quale sede di confezionamento. Sono dunque almeno 19 mila i prodotti alimentari che esibiscono sulla confezione la loro italianità.

L’Osservatorio Immagino ha inserito nella sua analsi tutti i prodotti caratterizzati da indicazioni quali “prodotto in Italia” e “100% italiano”, dalla presenza della Bandiera italiana o di una delle indicazioni d’origine (Igp, Doc, Dop, Docg).
Il più rilevante di questi elementi, per numero di prodotti e valore delle vendite, è il tricolore, ma il più diffuso è “100% italiano”. Anche le indicazioni Doc, Docg, Dop sono alquanto apprezzate, in calo, invece “prodotto in Italia” e Igp.

Inoltre, l’Osservatorio Immagino ha stimato il relativo valore delle vendite.
Complessivamente si tratta di un carrello della spesa che sviluppa oltre 2,34 miliardi di euro di vendite e che in un anno (fino a giugno 2019) è cresciuto di +2,6% (soprattutto grazie all’aumento dell’offerta), contribuendo per l’8,0% al giro d’affari totale del mondo food analizzato.

Delle 18 regioni rilevate dall’Osservatorio Immagino emerge che la maggior parte dei panieri regionali ha chiuso l’anno con vendite in crescita.

Nello specifico, la regione più presente sulle confezioni risulta il Trentino-Alto Adige, sul podio sia per numero di prodotti sia per giro d’affari (rispettivamente 1,3% e 1,2%), e con un trend di vendita positivo (+2,4%).
Ma è la Puglia ad aver aumentato di più le vendite (+13,1%), grazie soprattutto a mozzarelle, pasta e sottolio, segue la Calabria (+8,7%), con amari, surgelati vegetali e tonno.
A registrare, però, le migliori performance di vendita è il Molise che vede volare di +28,4% in un anno il sell-out dei prodotti su cui è segnalata in etichetta (pasta in primis).

Vendite in crescita anche per le altre regioni, ad esclusione di Sardegna, Umbria, Lazio e Abruzzo, che registrano invece lievi cali delle vendite dei prodotti su cui sono segnalate in etichetta la provenienza.

Il carrello dell’Italianità rimane comunque quello con il maggior numero di prodotti disponibili a scaffale.

La sesta edizione dell’Osservatorio Immagino è scaricabile dal sito osservatorioimmagino.it.

Maura Sacher


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