Vino e Ristoranti

Lo stato del vino sfuso italiano

Il vino sfuso è sempre stato un segmento importante per le cantine.

In Italia la tradizione dell’acquisto del vino sfuso è radicato da molto tempo.

Molte persone hanno in cantina l’attrezzatura per imbottigliare il vino acquistato e trasportato a casa in damigiane o taniche.

La pandemia pur con le difficoltà per gli spostamenti ha rivitalizzato questa consuetudine.

Le vendite in cantina di vino sfuso sono denaro fresco e immediato per le aziende.

Nel 2020 le esportazioni di vino sfuso italiano sono diminuite a causa della pandemia e della brexit mentre sono aumentate le vendite dei bag in box.

I mercati che hanno registrato una contrazione sono: Cina, Russia anche a causa delle inique sanzioni UE, Grecia, Regno Unito, Ungheria, Germania, Francia, Austria, Danimarca, Lituania, Spagna e Svizzera.

Questi sono i mercati principali per la vendita. Sono aumentate le esportazioni in Canada, Usa, Finlandia, Norvegia e Svezia che manifestano maggior interesse per questa tipologia.

Le vendite maggiori di bag in box, 20 milioni di euro in più, hanno quasi compensato i 23 milioni in meno di sfuso.

In Italia sono ancora le regioni del Sud, Puglia e Sicilia in primis, le maggiori fornitrici di vino sfuso.

Negli ultimi tre decenni Veneto, Toscana, Emilia Romagna e Piemonte hanno incrementato la produzione e vendita di questa tipologia.

Le due fiere più importanti al mondo di questa tipologia sono due: per l’Europa la World Bulk Wine Exhibition di Amsterdam. Per il cosiddetto Nuovo Mondo l’International Bulk Wine & Spirits Show che si tiene a San Francisco in California.

Sono purtroppo aumentate le importazioni di sfusi francesi, spagnoli e sloveni. Il confronto con il 2019 è positivo e il fatturato per le cantine registra un + 0,7 % grazie all’aumento del prezzo al litro.

Il saldo della bilancia commerciale del vino sfuso continua comunque ad essere positivo.

L’attenuamento delle misure restrittive consente e favorisce gli spostamenti, riprendono le visite in cantina nel rispetto delle regole sanitarie e ciò costituisce un fattore importante per le aziende.

I visitatori e gli enoturisti hanno di nuovo la possibilità di assaggiare e degustare le varie tipologie di vini e acquistare bottiglie e sfuso.

La riapertura per il momento all’aperto dei ristoranti e delle osterie annesse alle cantine è un altro elemento importante.

È auspicabile che presto venga esteso o addirittura annullato il coprifuoco e venga permesso di mangiare e cenare in tutta sicurezza al coperto.

Umberto Faedi 


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Redazione

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