Un occhio sul mondo

Le storie segrete del Titanic

Le storie segrete del Titanic

Le storie segrete del Titanic

La triste vicenda del mini sommergibile Titan che ha sfidato le acque buie e profondissime dell’Oceano Atlantico per portare un manipolo di miliardari a scrutare il relitto arrugginito del RMS – Royal Mail Ship Titanic riporta all’attenzione i tanti misteri di questo super transatlantico. 

Il ricco menù di prima classe curato dallo chef italiano Galli

Costruito e varato nei cantieri di Belfast per conto della prestigiosa Compagnia di navigazione transoceanica british White Star Line rappresentava all’inizio del secolo scorso la massima espressione della tecnologia navale del periodo. 

Aveva 898 membri di equipaggio e nel suo unico, inaugurale e disastroso viaggio imbarcava 1308 passeggeri suddivisi fra prima, seconda e terza classe. 

Era salpato dal porto di Southampton e benché fosse stato soprannominato “L’Innaffondabile” colò a picco alle 23.40 del 14 Aprile 1912 dopo appena quattro giorni di crociera a circa 400 chilometri ad est di Terranova. 

La causa del tragico naufragio fu l’impatto notturno delle murate di destra della prua contro un enorme iceberg. 

Ma è davvero solo così? 

Il mistero sul rapido cedimento dei compartimenti stagni non è stato ancora risolto. 

Cinque cedettero a causa del grande impatto provocando l’affondamento che si consumò nell’arco di tre ore. 

Sembra che un incendio che durava da giorni nel deposito Numero 10 del carbone avesse indebolito le paratie di prua. 

Nonostante ciò la White Star Line decise di far partire il Titanic.

Menù di seconda classe

Era considerato il più sicuro e lussuoso transatlantico del mondo e in virtù di ciò disponeva di un attrezzatissimo ristorante riservato alla prima classe e forniva un servizio di cucina anche per i passeggeri di seconda e terza. 

La moderna cucina era stata progettata e approntata proprio per soddisfare un grande numero di passeggeri. 

Il patron del ristorante di prima classe era lo chef manager Gaspare Antonio Pietro Gatti coadiuvato da altri italiani in cucina, così come 26 camerieri erano italiani dato che erano considerati i migliori del mondo. 

Chef Gatti si occupò in prima persona degli acquisti per la cucina e fece imbarcare molte casse di vini piemontesi e toscani oltre che 69 casse di champagne. 

Moltissime bottiglie di olio EVO italiano e 30 forme di Parmigiano Reggiano figurano nell’elenco delle merci imbarcate e assicurate dalla Compagnia American Express. 

Gorgonzola confezionato in apposite vasche custodite nelle grandi macchine del ghiaccio era consigliato a fine pasto a disposizione dei clienti assieme a Camembert, Cheddar, Chesire, Edam, Roquefort, Stilton. 

Il ristorante di prima classe disponeva di uno sfarzoso salone ed era possibile ordinarvi a la carte, fatto insolito per le navi da crociera.

 Spaghetti au Gratin guarniti di Parmigiano Reggiano erano un primo piatto suggerito. 

Il Menù di terza classe

Il menù del 14 Aprile 1912 prevedeva oltre agli Spaghetti au Gratin con Parmigiano Reggiano servito in bastoncini a guarnizione del Sautè di Pollo Lyonnaise oppure la Soupe Parmentier, Gnocchi al Gorgonzola e alla Parigina. 

Gli antipasti includevano consommè, ostriche, salmone bollito, brodo e crema d’orzo. 

Le seconde portate principali comprendevano filetto di rombo, uova all’argenteuil ossia strapazzate con asparagi e crema, pollo alla Lyonnaise e alla Maryland, pasticcio di carne con verdure, cotoletta di montone, agnello alla menta, anatra arrosto in salsa di mele, controfiletto di manzo con patate. 

Piselli, crema di carote, riso bollito e patate novelle fritte o al forno erano i contorni suggeriti. 

Un ricchissimo buffet attendeva i 325 passeggeri della prima classe. 

Salmone con maionese, gamberi in casseruola, terrine di patè di foie gras, aringhe, acciughe norvegesi, sardine affumicate, involtini di carne, Mortadella di Bologna, Prosciutto di Parma, torta salata di agnello, polpettone farcito e lingua di bue bollita. 

Ampia selezione di formaggi, meringhe e crema pastieccera. 

Per la seconda classe il menù era costituito da riso al gorgonzola, zuppa di tapioca, agnello con salsa alla menta, tacchino arrosto con salsa di mirtilli, asino al forno, pesce al forno, piselli verdi e purea di rape, frutta fresca, gelato, biscotti e caffè. 

In terza classe quel fatidico 14 Aprile veniva servita zuppa di riso, mais al forno, roast beef e patate bollite. Budino di prugne e frutta fresca concludevano la cena. 

Il mistero permane su quanti passeggeri hanno gustato l’ultima cena. 

I morti per annegamento e ipotermia furono 1518 e dei 37 italiani a bordo solo due si salvarono. 

Chef Gatti perì nel naufragio, si sedette in un salone indossando tuba, guanti bianchi e mantello aspettando il naufragio. 

L’orchestra di bordo composta da otto bravi musicisti continuò a suonare per tranquillizzare i passeggeri mentre il maestoso Titanic si inabissava: purtroppo morirono tutti. 

Umberto Faedi 


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Redazione

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