Stile e Società

Le polpette in gara

L’associazione dei cuochi di Trieste, ACT, per il terzo anno indice la “Gara delle polpette”, a cui vengono invitati a cimentarsi non solo gli chef ma pure i cittadini.

Tutti vedono nelle polpette un “piatto povero”, mentre i più noti manuali che dal 1400 al 1800 fanno la storia della cucina e della scienza gastronomica raccontano di una pietanza assimilabile alle polpette ma piuttosto simile ad un ‘fagottino’ di carne ben battuta (vitello, manzo, maiale, ma anche di volatili, principalmente pollo), imbottito con una farcia di ingredienti misti e più svariati, a seconda del gusto: pinoli, uva passa, ricotta, formaggio, mollica di pane, uova, erbe aromatiche, e persino con polpa di prelibati pesci.

Insomma, più che “povero” storicamente era un piatto “da signori”, nella preparazione richiedeva una grande maestria da parte del cuoco di casa, oggi si direbbe una delizia “da gourmet” ed in effetti come tale viene riscoperto e valorizzato.

Dal 1700 e soprattutto nell’800, si cominciò a sminuzzare finemente la carne ed amalgamare il trito con tutti gli ingredienti prescelti e a farne delle “pallottole”, più o meno grandi, e invece di arrostirle sul fuoco si cucinavano in umido (da poco scoperto l’utilizzo del pomodoro per fare un sugo) o si friggevano in un intingolo di grasso.
Per l’evoluzione degli stili di vita sociali, gran parte di ciò che era appannaggio delle classi nobili si trasferisce alla borghesia, con adattamenti casalinghi. È, dunque, appena l’altro ieri che le polpette (la cui etimologia non è ancora univoca) sono state considerate una pietanza, apparentemente banale, di ripiego domestico per riutilizzare gli avanzi specie il lesso di varne, e sono attestate infinite varietà locali nelle varie regioni, dal Nord al Sud, non solo della nostra Penisola ma in molteplici Paesi del Mondo.

Peraltro, nell’immaginario collettivo dell’ultimo secolo e spesso ancora attualmente, dagli avventori di trattorie altresì taverne e osterie le polpette sono considerate con una certa diffidenza, esito di un riciclo dei rimasugli di carne dai piatti degli avventori.

Da qualche decennio, un po’ qua e un po’ là per la Penisola, si organizzano sagre o festival dedicati alle polpette, per una dimostrazione di quanto questo piatto sia uscito dal concetto della “cucina povera” e possa essere apprezzato in tutte le varianti che la fantasia dei cuochi può ricreare.

L’associazione dei cuochi di Trieste organizza per martedì 28 marzo 2017, alla Trattoria “Ex Moro″ in Piazza Foraggi, una Gara di Polpette per gli appassionati di questo cibo.
Cuochi professionisti e semplici cittadini potranno cimentarsi nelle loro personali preparazioni sul tema e prepareranno sul momento le loro polpette, con gli ingredienti che preferiranno.
La gara si svilupperà dalle h 16 in poi, 35 il numero massimo dei partecipanti. Per iscriversi, gratuitamente, alla tenzone e conoscere i contenuti del regolamento, contattare Paolo al 349.2838401 (cfr http://www.associazionecuochitrieste.org/news/28-marzo-gara-delle-polpette-3a-edizione/.

Maura Sacher


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