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Le maggiori imprese italiane si sono riunite per decidere il futuro del made in Italy

Si è svolto nei giorni scorsi presso la città di Parma il Cibus Global Forum, una iniziativa organizzata da Fiere di Parma e Fedealimentare che ha visto la partecipazione di più di 300 imprenditori italiani.

 

 

L’evento in questione ha avuto al centro del proprio operato la discussione su quale debba essere il futuro del made in italy nel mondo e le modalità attraverso le quali far crescere l’esportazione del marchio di qualità e provenienza italiana.

Come noto l’export alimentare ha, negli ultimi anni subito un aumento rispetto allo stesso periodo del 2012 di circa il 12%. Tale dato, fornito da Federalimentare costituisce oggi la prova lampante che l’esportazione dei prodotti italiani è sempre più richiesta nelle tavole di tutto il mondo.

Tali dati confortanti risultano però fortemente contrastati dalle percentuali che la Federalimentare ha fornito al pubblico,e riguardanti i fatturati derivanti dall’export italiano che risultano essere inferiori a quelli della Francia e della Germania dai quali, purtroppo, paghiamo un prezzo alto in termini di costi del lavoro e di energia di produzione.

Al summit di Parma sono intervenuti inoltre molti esponenti delle maggiori aziende enogastronomiche italiane i quali hanno sottolineato la necessità di promuovere una politica volta alla valorizzazione della cultura agroalimentare italiana e del crescente bisogno di combattere, con misure più aspre, il fenomeno della contraffazione alimentare, c.d. italian sounding, attraverso delle misure che valorizzino il rispetto e la disciplina dei prodotti italiani e, in generale il made in Italy, ad oggi considerato uno dei principali pilastri sui quali si baserà la ripresa economica del nostro paese. 

Fonte Federalimentare

 

Francesco Vaglio

f.vaglio@egnews.it



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