Curiosità

#laureaccoglienza, proposta di Italia a Tavola

“Italia a tavola” sostiene il progetto, proposto al Miur, di un corso di laurea dedicato all’enogastronomia e di perfezionamento sulla ‘accoglienza’, intesa come ‘abilità di ricevimento’, in sala o in hotel.

L’iniziativa di “Italia a Tavola” sta raccogliendo il pieno consenso di rappresentanti dei diversi comparti che vanno dall’agroalimentare al turismo, i quali hanno sottoscritto una lettera aperta ai Ministri alle Politiche agricole Maurizio Martina e all’Istruzione Valeria Fedeli, nonché al Sottosegretario ai Beni culturali Dorina Bianchi.

Nel documento inviato si chiede di costituire un tavolo di confronto per dar concretezza a quanto emerso lo scorso 1° aprile a Firenze in occasione dell’evento ‘Premio Italia a Tavola’ che si è aperto con la tavola rotonda dal titolo “Enogastronomia ed accoglienza nel piano strategico del turismo”, alla presenza della stessa Bianchi.

Nel comunicato diffuso si legge che i Ministri e il Sottosegretario nei giorni scorsi hanno già espresso di fatto il loro consenso. Martina ha parlato di ‘grande occasione’: «Credo che queste scelte siano strategiche, vadano impostate e compiute. Con quattro anni di lavoro positivo sulla filiera, possiamo fare questo salto di qualità». Il Ministro Fedeli è già andata oltre, abbozzando qualche ipotesi: «Le lauree professionalizzanti potrebbero essere la strada giusta. Non facciamo una scelta di settore, ma inseriamo la gastronomia con altre competenze culturali». L’on. Dorina Bianchi si dichiara favorevole all’idea del tavolo di lavoro aggiungendo che «parallelamente dobbiamo riformare gli istituti alberghieri che dovrebbero diventare “Liceo dell’Ospitalità”, con un biennio base e tre anni di formazione specifica da implementare con corsi di perfezionamento, lingue straniere e stage».

Hanno sottoscritto la lettera di Italia a Tavola molte decine di “addetti ai lavori”, da Marco Reitano, presidente di “Noi di Sala”, a Giorgio Palmucci presidente di Confindustria Alberghi, dal Maestro Gualtiero Marchesi e pure la Fondazione Marchesi col suo vicepresidente Enrico Dandolo al cuoco tristellato Massimo Bottura, dall’Ais con Antonello Maietta a Patrizia De Luise presidente di Confesercenti, e inoltre gli esercizi pubblici della Fipe e di Confersercenti, compresi non pochi rappresentanti di istituzioni di diversa collocazione politica, incluso il Governatore della Lombardia Roberto Maroni.

Uno stralcio della lettera aperta indirizzata alle tre personalità di Governo, ufficialmente firmata da Alberto Lupini, Direttore Italia a Tavola:
«Dai cuochi ai produttori, dagli albergatori ai direttori di sala, c’è di fatto una unanimità di pareri favorevoli rispetto a un tema che si interseca con le materie di responsabilità dei vostri rispettivi dicasteri. Formazione, gestione efficiente dei processi e promozione, sono tutti aspetti strettamente legati ad una riforma di tutta la struttura educativa del settore (che oggi fa perno su istituti alberghieri spesso obsoleti, con un livello didattico basso e scarse risorse), di cui il gradino accademico sarebbe il nuovo e più elevato gradino, nonché il più importante per il segnale di attenzione concreta che le istituzioni possono dare a tutto il comparto. (…) La domanda che rappresentiamo viene da associazioni, imprese, professionisti e docenti universitari che condividono con noi il progetto di un Paese in cui il sistema agroalimentare, l’ospitalità e il turismo siano considerati per l’apporto che possono dare ad un nuovo ciclo di sviluppo virtuoso che non può che basarsi su nuovi livelli di formazione più efficienti e moderni. Si tratta di un’occasione fondamentale da cui dipende il nostro futuro.

Maura Sacher


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