Curiosità

La vendemmia 2019 nel mondo: esiti della raccolta e curiosità

Il 2018 è stato un anno record per la produzione mondiale di vino che nel 2019 torna nella media degli anni precedenti.

Le stime della OIV – Organizzazione Internazionale della Vite e del Vino attestano una produzione di 263 milioni di ettolitri escludendo i mosti e i succhi.

L’emisfero nord del pianeta vede ancora raccolte in corso per varietà tardive o particolari e in Italia nel Vulture per Aglianico e Malvasia Bianca e in Valtellina per il Nebbiolo.

I risultati per l’emisfero sud sono già definitive dato che le vendemmie risalgono ad alcuni mesi orsono.

Il clima che sta mutando  ha condizionato le raccolte in Italia, Francia e Spagna che sono nell’ordine i primi tre paesi produttori mondiali.

Quantitativi inferiori almeno del 15 % tranne che per il Portogallo, unico paese produttore in Europa a segnare un incremento rispetto al 2018.

In Nord America si rileva un calo dovuto agli incendi tuttora in corso in California e specialmente nella Valle di Sonoma anche se la vendemmia è già praticamente terminata.

In Sud America sensibili cali di produzione in Argentina e in Cile e pure Australia e Nuova Zelanda sono sotto i livelli di resa del 2018.

I dati raccolti nelle 28 nazioni che producono l’85 % del vino mondiale attestano una stima di 262,8 milioni di ettolitri e i livelli produttivi sono in linea con quelli attestati tra il 2007 e il 2016 con l’eccezione del 2013.

L’italia mantiene il primato europeo e conseguentemente quello mondiale con 46,6 milioni di ettolitri e la produzione complessiva europea è di 156 milioni che rappresentano il 60 % della produzione mondiale nonostante il gelo primaverile, la siccità estiva, i Tornados e le grandinate improvvise.

15 % in meno per Italia e Francia e addirittura un 24 % in meno per la Spagna. La diminuzione del raccolto accomuna gli altri paesi europei: Austria 4 %, Germania 12 %, Romania 4 % e Ungheria 6 % in meno. Solo il Portogallo con un + 4 % incrementa la produzione dei suoi vini.

La Russia segna un 7 % in più per le sue tipologie Krasnostop, Saperavi, Tsymlyanskiv Chirny, Plechistick e Kefessiva Sbirkovy a bacca rossa e Kokur e Rkatsikeli a bacca bianca e per le basi spumante, la Georgia con i suoi vini in anfore segna + 1 % derivati da Saperavi Rossa, Mitsvane e Rkatsitell Bianca, la Svizzera con oltre 200 varietà coltivate e 40 autoctoni fra i quali i bianchi Humagne Blanche, Petite Arvine, Amigne Humagne Rouge e Cornalin per quelli a bacca rossa.

Marca invece un – 6%. Il 20 % della produzione mondiale proviene da oltre Atlantico e gli Usa concorrono con un 12 % con 23,6 milioni di hl e 1 % in meno rispetto al 2018. L’emisfero sud con la sua macro area concorre al 20 % della produzione mondiale.

In Sud America perdono quote Argentina e Cile, solo il Brasile contiene la perdita a un 1% in meno. In Sud Africa dove si trovano le botti più grandi del mondo il calo è del 10 % mentre in Oceania si evidenzia un 3 % in meno per l’Australia che riesce comunque a rimanere nelle medie degli ultimi anni mentre la Nuova Zelanda con i suoi 3 milioni di ettolitri conferma la produzione del 2018.

Umberto Faedi 


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Redazione

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