Un occhio sul mondo

La Russia si è organizzata per importare vini

La Russia si è organizzata per importare vini

La Russia si è organizzata per importare vini

 

Le sanzioni continuamente aggiornate nei confronti della Federazione Russa per il momento non scalfiscono l’economia della nazione governata da Vladimir Putin. 

Il rublo si è addirittura rafforzato e se davvero, ma proprio non ci credo, gli stati europei smettessero di comprare l’ottimo ed economico gas russo Putin ha già trovato da tempo chi lo compra: Cina e India. 

Non è facile sostituire i pregiati vini europei che da decenni arrivavano soprattutto da Italia e Francia. 

Anche Spagna e in misura minore la Germania inviavano bottiglie a locali, enoteche, gastronomie, distributori e clienti affezionati. 

Le principali aziende russe che producono e importano vini e distillati hanno avviato trattative con alcune nazioni amiche. 

In primis Cina e India ma anche Brasile e Turchia, Cile e Sudafrica oltre a quegli stati che non hanno aderito alle più che discutibili sanzioni. 

Le principali aziende russe che producono e importano vini e bevande tra le quali Fort, Ladoga, Luding e Simple sono già in trattativa per acquisire a breve carichi di bottiglie. 

Le quasi inutili sanzioni hanno portato le aziende a studiare e individuare nuove rotte di trasporti marittimi e non solo volte ad aggirare la partenza dai porti della Unione Europea. 

Entrano in gioco i porti russi dell’Estremo Oriente e del Nord nonché la linea ferroviaria Transiberiana. 

 

Via terra è possibile utilizzare le autostrade e le strade della Cina continentale e del Kazakistan. 

 

Tutti i fornitori stranieri sono pronti a continuare le spedizioni e a fare affari e stringere nuovi accordi con le ditte di importazione russe. 

Una ottima opportunità commerciale si sta concretizzando per i distributori e i fornitori che hanno sede ad Hong Kong e soprattutto per le aziende che distribuiscono i vini del cosiddetto Nuovo Mondo. 

Australia e Nuova Zelanda sono escluse dato che hanno obbedito ai dettami delle sanzioni. 

I vini provenienti da Argentina, Cile e Sudafrica saranno ben accolti visto che sono conosciuti in Russia da oltre vent’anni. 

In termini di valore la quota rappresentata dai vini italiani, francesi e spagnoli ammontava da anni ad oltre il 60 % delle importazioni totali di vini nella Federazione Russa. 

Una percentuale davvero assai importante che purtroppo sarà presto rimpiazzata da nazioni concorrenti ed emergenti. 

Umberto Faedi 


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Redazione

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